Arrivare in treno in calabria è stata una vera e propria odissea

Lettera indirizzata alla D.ssa Errico Luciana Associata APJ e associata ACFJ
 
Gentilissima

le scrivo dopo un viaggio interminabile per raggiungere il crotonese. 

Una piccola Odissea con la sua componente mistica per via dei miraggi e delle apparizioni a causa dell’estenuante viaggio e della mancanza dell’aria condizionata sull’intercity che mi ha portato a Lamezia Terme. 
Sono uscito di casa alle 5.55 di domenica 6 agosto, giorno da bollino nero. 
La frecciarossa Milano-Napoli viaggia in perfetto orario. 
Poi il dramma. 
Il frecciabianca Napoli-Lamezia, quando ho prenotato, è tutto pieno. 
Viaggio su un intercity con vagoni affollati come se fosse un treno che dalla capitale dell’India, Mumbai, porta a Goa. 
L’aria condizionata ovviamente non funziona. 
Non mi dilungo con le peripezie che potete immaginare, penso basti sapere che sono arrivato a Lamezia con più di un’ora di ritardo. 
Poteva andarmi anche peggio, certo! 
Mentre aspetto che mio suocero e mia moglie arrivino a prendermi – sulla SS106 c’è più traffico del solito tra chi va al mare e chi viaggia a passo di lumaca nei centri abitati – entro nel tabaccaio di fronte alla stazione.
 Un signore deve andare a Crotone, chiede informazioni, ma gli dicono che di autobus a quell’ora tarda – sono le 16.30 (sic!) – non ce ne sono più.
 Gli propongo di venire con noi. 
Per raggiungere Crotone ovviamente passiamo davanti all’aeroporto di Sant’Anna. 
Rigorosamente chiuso. 
Stanno facendo dei lavori per raddoppiare le corsie stradali. 
Tra me e me mi dico che forse servirà per snellire il traffico dei profughi che arrivano nel vicino centro accoglienza. Raggiungiamo Cirò alle 18.55, 13 ore esatte da quando ho chiuso la porta di casa mia. 
Voi che siete abituati a questa situazione penserete che sia la normalità. 
Questa non è la normalità. 
La normalità è che la gente scenda in piazza, vada fuori dal palazzo della Regione a bloccare i lavori di giunta e consiglio finché non venga approvata una delibera per riaprire urgentemente l’aerostazione. 
Significherebbe il primo passo di rivalsa dell’ultima provincia d’Italia. 
Come si può dare lavoro ai figli della vostra terra se non date l’opportunità al resto degli italiani di conoscere il vostro mare bandiera blu? Come si può invogliare il turismo se un biglietto aereo per Lamezia costa il doppio rispetto a quello per Ibiza? Dall’aeroporto di Sant’Anna e dalla ferrovia ionica deve spiccare il volo un territorio dimenticato dalla classe dirigente e politica calabrese e nazionale. 
Il vostro mare non ha nulla da invidiare a quello della Sardegna. 
La vostra ospitalità è molto superiore e la vostra cucina nota in tutto lo Stivale anche grazie a chef emergenti tra cui una giovane cuoca insignita come la migliore di tutta Italia. 
Una trentina di miei amici vorrebbero scendere per passare un weekend al mare e vedersi Crotone-Milan del 20 agosto. 
E come ci vengono? In autostop? Che ve ne fate del Crotone in serie A se non riuscite a godere dei benefici?”
Distinti saluti
 
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