Amministrative 2018 a Cariati, l’Alternativa:  «La salute non ha colore politico: è un diritto di tutti”

E precisano: «Non permettiamo a nessuno di dire falsità. Chi prova a prendere in giro i cittadini su un argomento così serio non è degno di rappresentarli»

«Non permettiamo che nessuno possa prendere in giro il popolo cariatese come qualcuno sta facendo in questi giorni, anche da sopra il palco e sulla stampa. Abbiamo troppo rispetto dell’intelligenza, della dignità e della capacità di valutazione dei cittadini. Tuttavia, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni su un argomento di fondamentale importanza per la persona: la questione sanitaria». Sono le parole dei rappresentanti de l’Alternativa, il movimento politico cariatese che ha come candidato a sindaco per il Comune di Cariati il primo cittadino uscente Filomena Greco.

«Essere in campagna elettorale non significa poter sparare a zero pur di accaparrarsi voti. Ed è facilissimo capire cosa intendiamo: c’è chi va in giro in queste settimane a dire che, se il 10 giugno vincerà, farà in modo di riaprire l’ospedale Vittorio Cosentino. Questo significa prendere in giro gli elettori e pensare di avere a che fare con persone non pensanti».

«Tra l’altro – sottolineano da l’Alternativa – a dirlo è chi in passato avrebbe potuto fare di più per il territorio e non l’ha fatto. L’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati è stato chiuso a seguito di un Piano di rientro della spesa sanitaria regionale che prevedeva la chiusura di alcuni presidi ospedalieri. Nel nostro territorio, la decisione è stata presa a favore dell’apertura del nuovo grande polo ospedaliero della Sibaritide. Polo ospedaliero, il cui progetto è stato discusso e approvato, che ancora però non ha visto la luce. Un risultato che dobbiamo alla scelleratezza della politica, la quale ha permesso che i presidi ospedalieri venissero chiusi ancora prima che il grande e nuovo ospedale fosse realizzato». 

«Ma tant’è. Ed è tanto – dicono ancora – , perché questa scelleratezza nelle decisioni ha creato soprattutto nella nostra zona una carenza di servizi sanitari di consistente portata.

E noi, quando eravamo all’amministrazione del Comune di Cariati, come i cittadini che erano qui e non in altre nazioni ricorderanno, abbiamo chiesto diversi incontri in Regione e al commissario Scura per discutere della grave situazione sanitaria del nostro territorio. Non solo per quanto riguarda la riapertura dell’ospedale, ma anche per l’avvio dei lavori per la Casa della Salute, lavori per i quali sono stati già stanziati oltre 9 milioni di euro, per il potenziamento del Punto di primo intervento, e per un generale atteggiamento di maggiore attenzione nei confronti di una popolazione che chiede solo di vedere rispettati i propri diritti.

Dopo diverse sollecitazioni e richieste, siamo riusciti nei diciotto mesi di amministrazione a incontrare il Commissario. E all’incontro non è andata solo una persona, ma una delegazione, composta dal sindaco Filomena Greco, dall’assessore alla Sanità Maria Elena Ciccopiedi e dal presidente del Consiglio comunale di Cariati Francesco Cosentino».

«Il commissario Scura – spiegano – non ci ha assolutamente detto che c’erano 4 milioni di euro a disposizione per la riapertura dell’ospedale, come qualcuno sta provando a far credere alla popolazione. Una cifra, peraltro, totalmente insufficiente perfino a rimettere in piedi la struttura ormai fatiscente dell’ex ospedale Vittorio Cosentino. Figurarsi se poteva essere sufficiente per la riapertura di una struttura ospedaliera con reparti, posti letto, pronto soccorso e quanto necessario. Per fare un’opera del genere servono ben altri fondi. 

In quella occasione – raccontano – , il commissario Scura ci ha spiegato che sulla questione non poteva intervenire direttamente senza un via libera da parte Ministero della Salute di Roma. Così in quella riunione si è deciso di riunire tutti i sindaci del territorio che prima usufruivano dell’ospedale per stilare un documento comune da inviare direttamente al Ministero con la richiesta di intervenire. E così abbiamo fatto». 

«Se lo ricorderà chi era a Cariati e in tutto il territorio: nell’estate scorsa, il 3 agosto 2017, abbiamo fatto un consiglio comunale aperto, proprio di fronte all’ex Vittorio Cosentino. Con tutti i sindaci e tutta la cittadinanza. Da quel consiglio, presieduto proprio da Francesco Cosentino, dopo un’intensa discussione e un proficuo confronto, è venuto fuori un documento condiviso e firmato da tutti i primi cittadini del territorio. Documento che abbiamo poi inviato al Ministero, senza mai ottenere però risposta». 

«Ma è facile capirlo: non c’è stata alcuna risposta perché ormai i giochi sono fatti. E chi prova a far credere il contrario prende solo in giro i cittadini. E specula su un bisogno che è sacrosanto, anche se non è tutelato». 

«La salute, lo vogliamo ricordare, non è né di sinistra né di destra. Non ha colore politico e non può essere legata a favoritismi o clientelismi. La salute è un diritto, un diritto di tutti. E chi fa politica davvero, quella politica che è al servizio della popolazione e del bene comune, la politica con la “P” maiuscola, ha il dovere di fare di tutto perché questo sacrosanto diritto venga rispettato».

«Quella del 3 agosto, chiaramente, è stata una delle tante occasioni in cui il Consiglio ha discusso del problema sanitario. E già all’epoca dall’altra parte si è provato a fare demagogia e strabiliante propaganda. C’era chi ha provato a dire che la questione non si era risolta perché noi non avevamo i giusti agganci in Regione. Lo abbiamo detto allora, lo ribadiamo oggi: se dall’altra parte c’è qualcuno che ha l’arte magica o un aggancio particolare per riaprire l’ospedale pubblico Vittorio Cosentino e alle Amministrative non vincerà, lo invitiamo come consigliere di minoranza, ma anche come cittadino, a intercedere per riaprire l’ospedale pubblico. Ci chiediamo anzi come mai nessuno, tra quelli che sostengono addirittura che per la tutela di un diritto sancito dalla Costituzione servano delle entrature, abbia fatto davvero qualcosa. Come mai, pur essendo stato consigliere comunale o politico, oltre che cittadino, non ha sfruttato ancora questi agganci che diceva e dice di avere. Un consigliere comunale è pur sempre un consigliere comunale e deve fare gli interessi della sua popolazione e non combattere solo chi è dall’altra parte, magari asserendo delle tremende bugie e facendo demagogia pur di raccattare consenso».

«Provare a prendere in giro i cittadini è una colpa grave – concludono – . E lo è ancor di più se si fa leva sui loro bisogni di salute. Ci auguriamo che si corregga il tiro. Nel rispetto profondo della popolazione, della cosa pubblica, e perfino di se stessi».

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