7.000 RAGIONI PER FESTEGGIARE: MINISTRI AL TOP, PENSIONATI AL MINIMO!

NATALE DORATO PER I MINISTRI MENTRE I PENSIONATI CONTANO SPICCIOLI

Antonio Loiacono

Se Babbo Natale fosse un habitué di Palazzo Chigi, probabilmente starebbe sfoggiando un sorriso smagliante per il suo ultimo prodigio: stipendi in lievitazione! Non parliamo di qualche spicciolo, ma di oltre 7.000 euro lordi in più al mese, riservati a otto fortunati ministri e sottosegretari non parlamentari. Come se non bastasse, la strenna natalizia si completa con 1.200 euro di bonus per telefono e viaggi che si sommano, naturalmente, ai 10.435 euro lordi di partenza. Tra i beneficiari ci sono Andrea Abodi, Carlo Nordio, Giuseppe Valditara. E poi Alessandro Giuli, Guido Crosetto, Matteo Piantedosi, Alessandra Locatelli e Orazio Schillaci. Intanto aumentano la tassa d’imbarco per gli aerei e le tasse per i giochi online. E il concordato è un flop!

Una manovra, dicono, all’insegna dell’equità. Una “gratifica” che fa impallidire le tredicesime natalizie di milioni di italiani.

A partire da gennaio 2025, i “magnifici otto”, vedranno il loro stipendio crescere di 7.193 euro lordi al mese. Tutto questo per “equiparare” le retribuzioni di ministri non parlamentari a quelle dei colleghi deputati e senatori. Perché, d’altronde, come si può governare con “soli” 5.000 euro più una diaria da 3.500 euro? Una vera tragedia economica!

Sul fronte opposto della scala sociale, i pensionati minimi, per i quali il 2025 porta una “lieta novella”: un aumento mensile di 1,80 euro! Aumento che, per la generosità dimostrata, meriterebbe un applauso, magari accompagnato dal suono delle monetine tintinnanti. Con questa cifra stellare, finalmente i nostri anziani potranno concedersi il lusso di affrontare il caro-vita con rinnovato entusiasmo, affrontando finalmente con più serenità l’inflazione galoppante ed il caro bollette. Chi l’avrebbe mai detto che un caffè al mese potesse diventare realtà?

Secondo il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, l’emendamento che regala questa manna ai governanti non parlamentari è stato deliberato dai parlamentari stessi. Una mano lava l’altra, si direbbe. “Si tratta di una scelta che si fa in Parlamento”, ha dichiarato, aggiungendo con nonchalance che “questo aumento è solo una questione di equità”. Parole che, ovviamente, non hanno placato le critiche.

Opposizione e cittadini non hanno preso bene la notizia. “Mentre il Paese lotta per arrivare a fine mese, il governo si regala aumenti record”, ha commentato un esponente del Partito Democratico. E in effetti, è difficile non vedere questo provvedimento come un gigantesco “schiaffo alla povertà”, per usare le parole di molti italiani. Non sorprende che l’opinione pubblica abbia accolto la notizia con furia e sarcasmo. Sui social si sprecano commenti al vetriolo: “Mentre noi fatichiamo a pagare le bollette, loro brindano con champagne”, si legge tra i post più condivisi.

L’Italia si ritrova ancora una volta divisa. Da una parte, un ristretto gruppo di politici che vedrà entrare in cassa quasi il doppio del salario medio di un italiano. Dall’altra, milioni di cittadini che stringono la cinghia, accolgono aumenti irrisori o, peggio, devono fare i conti con il taglio dei servizi. Nel mezzo, un Paese sempre più distante da chi dovrebbe rappresentarlo.

In un’ironia che rasenta il grottesco, questo regalo natalizio arriva in contemporanea con una manovra economica che predica rigore e sacrifici. Sacrifici che, ovviamente, toccano sempre agli stessi. Perché, in fondo, il Natale è per tutti: c’è chi riceve un pacco regalo da migliaia di euro e chi si deve accontentare della carta da regalo… possibilmente riciclata.

Il miracolo di Babbo Natale a Palazzo Chigi ha lasciato molti senza parole, ma anche senza panettone. Chissà, forse l’anno prossimo i pensionati potranno sperare in qualcosa di più. Una fetta di pandoro, magari?

Views: 60

Puoi essere il primo a lasciare un commento

Lascia una risposta