“L’astrattismo materico ed iconografico” Mostra permanente in luglio ed agosto.

Marco Gondoli è nato a Massarosa (LU), frequenta l’Istituto d’arte S. Stagi di Pietrasanta sezione scultura. Consegue la Maturita’ Artistica presso il Liceo Artistico di Lucca si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara seguendo la Scuola del Nudo. Nel 1984 entra nell'”Associazione Artisti Versilesi” e nel “MAV Viareggio”. Ha collaborato con la “Free Time oggi Caleidoscopio”. L'”Associazione Hèlios Incontri Mediterranei” di Pozzallo (RG )come l'”Associazione L’Aquilone” di Spezia gli organizzano Mostre Personali nell’ambito di eventi artistici legati alla cultura del territorio. Adolfo Colnaghi Presidente Italfuerte lo inserisce come rappresentante italiano di arte contemporanea nelle “Fiere Internazionali alle Isole Canarie”. Carla Zucchi Presidente Milano Arte gli organizza una Antologica presso la Centrale Taccani uno dei centri piu’ importanti in Provincia di Milano. E’ sostenuto dalla Fondazione Avioninternational Milano sponsor che gli pubblica Cataloghi e mostre in Italia e all’estero. “…Nulla è definitivamente concluso, ogni idea è in progressione, lo spazio gioca intorno ai propri elementi come se li sorreggesse l’aria e le musiche li circondassero con la grazia delle proprie melodie: sono fiori o verande o baracche o nature morte, ogni cosa vibra del proprio moto interno, della propria dinamica spaziale e lirica… (“Le Apuane”, 1997) ci porta alla mente anche Lorenzo Viani e il fenomeno si ripete quando le superfici si dilatano in azzurri marini affiancati alle ultime rocce che uniscono oceani a fossi dietro casa con l’intensità affettuosa che suggeriscono alla mente… “Il mare” del 1997 è un’esperienza informale che suggestiona nel momento in cui va ben oltre la realtà per farne motivo di azzardo intellettuale e di liberazione informale: di quel mare azzurro proprio l’uomo assente ne condiziona confini esistenziali dubbi e certezze….” – Dino Carlesi, “Strappi”, 1998 …Dipingere è un’operazione che coinvolge i sensi, si toccano materiali, si mescolano impasti, si stendono sulla tela calda, sul legno profumato, su ruvide preparazioni di gesso misto a sabbia o stucco. Oppure si maneggiano delle carte fruscianti, lisce o porose, fredde o tiepide, si tracciano dei segni su di loro, si tagliano si strappano si stendono e si accartocciano, si bagnano con acqua o colla, si tingono o si lavano per sbiadire la forza originaria. Nei lavori di Gondoli si sente tutto questo…”- Elisa Giannini, “Strappi”, 1998 …Hugo Friedrich nelle considerazioni preliminari circa La struttura della lirica moderna (Garzanti, 1971) fa sua la paradossale affermazione di Montale per il quale: ” Nessuno scriverebbe versi se il problema della poesia fosse di farsi capire”. E già Strawinsky, nella sua Poetique musicale del 1942, rivendicava la piena autonomia e legittimità di fruizione della propria arte per la quale “la dissonanza si è resa indipendente. Essa è diventata una cosa in se. Ed è per questo che esso nè prepara, nè preannunzia qualcosa. La dissonanza non è apportatrice di disordine, così come la dissonanza non è apportatrice di disordine, così come la consonanza non è garanzia di sicurezza”. Questa capacità di esprimere la situazione spirituale del presente da parte della musica, della poesia, della filosofia, della pittura attraverso coordinate scisse dall’ordine spaziale, temporale, oggettivo, ancorché fedelissime, peraltro, nel rivelarne l’effettuale realtà, l’hanno colta scorrendo l’iter pittorico di Marco Gongoli…” – Vittorio Pascucci, “Una coscienza pittorica del continuo divenire umano” – Lucca, 1998. info http://www.gondoli.it

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