Trovato deposito/laboratorio clandestino di materiale esplodente.

Nella mattinata di ieri, martedì 1° maggio 2018, personale della locale Squadra Mobile, unitamente a quello del Nucleo Regionale Artificieri di Catanzaro, a conclusione di una serrata attività investigativa, traeva in arresto M. D., classe ’78 e C. T., classe ’84, per violazioni della normativa in materia di esplosivi.

In particolare, il M. D. al momento dell’intervento – effettuato a Isola di Capo Rizzuto (KR), frazione “Le Castella” – veniva trovato all’interno di un edificio, sito in un podere allo stesso in uso, che si accertava essere poi adibito a deposito/laboratorio clandestino di materiale esplodente. Difatti, in tale podere, ove sono presenti manufatti edilizi incompleti, ve n’era uno sulla cui porta d’ingresso era apposta la tipica tabella indicativa della presenza di esplosivi. Tale ambiente veniva adibito sia a dormitorio (si riscontrava la presenza di un letto matrimoniale ove, all’atto iniziale dell’intervento, il M. D. stava riposando), e sia a deposito/laboratorio clandestino, con stoccaggio illegale di plurimi prodotti esplosivi di ogni genere. Veniva difatti accertata la presenza di ingenti quantitativi di prodotti esplosivi, di cui una parte custodita sotto il letto matrimoniale. Alcuni di questi ultimi prodotti esplosivi risultavano poi alterati poiché realizzati mediante l’assemblaggio, sul sistema d’innesco, di accenditori elettrici non in sicurezza.

All’interno di un altro edificio, sito nel medesimo podere, venivano rinvenuti numerosissimi manufatti esplosivi assemblati illegalmente in successione mediante micce di collegamento.

Complessivamente venivano sequestrati oltre 450 kg di materiale esplodente.

Con riferimento a C. T., lo stesso veniva invece tratto in arresto in località “Corazzo” di Scandale (KR), per detenzione, porto illegale in luogo pubblico e omessa denuncia di materiale esplodente. Lo stesso infatti veniva trovato in possesso di 6 manufatti esplosivi di genere pirotecnico con potenziale elevato che si apprestava a far brillare mediante 4 supporti metallici, c.d. “mortai”.

Entrambi venivano associati a disposizione della A.G. presso la locale Casa Circondariale.

 

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