SULLA SANITÀ UN INVESTIMENTO CULTURALE

SULLA SANITÀ UN INVESTIMENTO CULTURALE CAPUTO: OGGI IN CALABRIA UN PRESIDENTE CHE DECIDE LO DICE ANCHE GUERZONI: IL PIANO È QUELLO DI LOIERO DICHIARAZIONE On. GIUSEPPE CAPUTO ROSSANO, Giovedì 23 Settembre 2010 – «Quello che da parte di alcuni, con intenzioni ormai chiaramente strumentali, ideologiche e demagogiche, vorrebbe essere fatto passare come il “Piano Scopelliti”, altro non è che il Piano di Rientro studiato e messo a punto sotto la Presidenza LOIERO, ma mai portato a termine dall’ex Presidente, nonostante gli impegni assunti col Governo, forse per ignavia, forse per ipocrisia, sicuramente per calcoli clientelari e pre-elettorali. Questa verità storica, documentata e normale, sulla quale, sol perché chiamati in causa, siamo ritornati in più occasioni, è stata fatta passare come quasi una bestemmia. Eppure, proprio questa verità, il fatto cioè che quel Piano sia stato partorito durante la passata Giunta, è stata confermata, nella giornata di ieri, dallo stesso Direttore Generale uscente del Dipartimento della Salute, Andrea GUERZONI, nel corso della sua conferenza stampa di commiato. Anzi, proprio GUERZONI si è spinto oltre. Ha detto molto di più, lasciando probabilmente senza parole e senza commenti quanti, tra ex consiglieri regionali del PD e rappresentanti istituzionali territoriali del centro sinistra, anche in queste ore continuano a preferire il populismo anti-SCOPELLITI, fomentando e capeggiando manifestazioni contro il presunto “Piano Scopelliti”. Molto serenamente, esiste il “Piano Loiero”, quello al quale ha appunto lavorato, con rivendicato orgoglio, il Dott. GUERZONI e che però, come trapela forse dalle stesse dichiarazioni finali rilasciate ieri dall’alto funzionario, a tanti sindaci non è mai stato spiegato abbastanza, per timori di reazioni e malcontenti. Oggi, la Calabria ha un Governatore che ha tutte le qualità, dalla coerenza alla determinazione, per portare avanti una necessaria ed improcrastinabile azione di riequilibrio tra una faraonica spesa sanitaria ed una pessima offerta di servizi ai cittadini, costretti ad emigrare altrove, e lascia vuoti di pazienti seppur colmi di medici e dipendenti le attuali strutture territoriali, così come ridotte in anni di malcostume, ruberie ed irresponsabilità a tutti i livelli, non solo politici. GUERZONI ieri ha detto tre cose importantissime: 1) che il Piano di rientro, firmato da un governo nazionale di centrodestra con una giunta regionale di centrosinistra, è il migliore possibile, perché è stato costruito non con logiche campanilistiche, ma in una visione d’insieme e non particolareggiata; 2) che la Calabria adesso è una regione normale e che bisogna essere decisi e determinati seguendo la logica del Piano che è quella di una grande scientificità; 3) che dobbiamo sforzarci, ad ogni livello, per tentare di far cambiare la mission del servizio sanitario, che per molti era quella di creare occupazione. Non ci sarebbe nulla da aggiungere, se non una riflessione, serena e pacata, su quanti, in diverso modo ed a vario titolo, stanno tentando di frapporsi, probabilmente anche con ragioni teoricamente comprensibili ma oggi non più governabili, rispetto ad un cambiamento culturale, nella percezione stessa di parole come “ospedale”; un mutamento d‘orizzonte culturale che il Presidente SCOPELLITI sta portando avanti con una determinazione, personale e di coalizione, che è sicuramente mancata in tanti anni di regionalismo all’acqua di rose. Più che i calabresi, più che i semplici cittadini, sembrano i rappresentanti politici, anzi di certa politica, a non voler cambiare passo, a non voler accettare che i calabresi possano voltare pagina, comunicando alle popolazioni locali che il diritto alla salute, per il quale si bloccano le strade, è quello che oggi non c’è o che è stato calpestato a morte in questa regione. Le difficoltà, le criticità e forse anche le anomalie sono fisiologiche in tutti gli avvenimenti ed i cambiamenti epocali, come quello che si appresta a vivere la sanità calabrese sulla quale, sono pienamente d’accordo con il Presidente SCOPELLITI, stiamo facendo anzi tutto un investimento culturale, per le prossime generazioni. Su questo percorso, per la prima volta autenticamente riformatore in Calabria, tornare indietro significherebbe arrestare il ritmo ormai acquisito per recuperare tutti i gap dei quali, in Italia ed in Europa, questa nostra terra è oggi tristemente prima in classifica

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