Sui rifiuti siamo ancora in alto mare.

Comitato in Difesa di Bucita e del Territorio (già Comitato Contro le Discariche di Bucita) Rossano, 4 Marzo 2013 _ Comunicato Stampa Come volevasi dimostrare: a poche settimane dai proclami e dalle rassicurazioni, l’emergenza rifiuti, mai effettivamente superata, rischia di ripresentarsi prepotentemente ai bordi delle strade. Nulla di inaspettato dal momento che l’unica soluzione reale, la raccolta differenziata finalizzata al riciclo ed al riutilizzo, è rimasta parola morta sui comunicati, nelle buone intenzioni e nella propaganda. Eppure come comitato cittadino abbiamo chiesto con forza e chiarezza tanto alle istituzioni locali quanto a quelle regionali, persino alla procura della repubblica, di fare luce sulle tante “stranezze” che aleggiano intorno ai rifiuti “nostrani”: perché l’impianto di Rossano tratta più rifiuti di quelli autorizzati? Da dove arrivano i rifiuti non autorizzati e che cosa sono? Che fine ha fatto il milione di euro promesso per la bonifica della discarica di Olivellosa? Quali sono i programmi per il futuro, cosa prevede il piano dei rifiuti annunciato? Nessuna risposta, solo spot elettorali sparati sui giornali dall’assessore regionale all’ambiente, nonché sub-commissario all’emergenza rifiuti, il quale, al pari dei suoi predecessori, non ha ancora fatto altro che sostenere l’assurdo ciclo dei rifiuti basato su discariche, sempre nuove e mai sufficienti, ed incenerimento. Il nostro territorio ha dato tanto e si è sacrificato tanto offrendo la possibilità a tutta la regione di utilizzare sia l’impianto di trattamento che le disacriche di Bucita. Ora crediamo che il nostro territorio possa essere la guida per uscire dall’emergenza, lanciando a livello comprensoriale, da Rocca Imperiale a Cariati, un piano dei rifiuti partecipato che si basi sulla differenziata spinta, sul riciclo e sul riutilizzo. In ogni paese democratico le migliori soluzioni sono state realizzate con la collaborazione della società civile. Il Comitato in Difesa di Bucita e del Territorio, il quale da un decennio si occupa di rifiuti nella Sibaritide e fa delle proposte concrete per uscire dall’emergenza, si appella nuovamente alle istituzioni locali e regionali, affinché si avvi un dialogo reale e pubblico per uscire da quest’impasse. In caso l’indifferenza nei confronti dei nostri appelli permanga, saremo costretti a denunciare con fermezza e clamore quanto sta accadendo sul nostro territorio, ed in particolare l’assurdità di un impianto di trattamento pagato coi soldi dei cittadini che non funziona e che devasta l’agricoltura, la salute e l’economia di Bucita e di tutte le contrade limitrofe. Comitato in difesa di Bucita e del Territorio

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