Stato imprenditore?

Serve formulare una strategia per costruire un nuovo e diverso rapporto pubblico/privato

Si fa un gran parlare del ritorno dello Stato imprenditore in queste atipiche settimane di emergenza sanitaria per il COVID-19. Insomma, dell’esplosione di capitali statali nella partecipazione azionaria delle aziende. 

Anche il Presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, ne ha fatto accenno nel programma annunciato al Consiglio Generale non condividendo per niente l’iniziativa, ma preferendo, invece, uno Stato “regolatore” e di “stimolo” all’investimento di capitali privati. 

Sembra che il Governo abbia nel cassetto diversi e importanti progetti in tale direzione, per un intervento più massiccio della mano pubblica in molte aziende di settori trainanti dell’economia del nostro Paese. 

Da parte mia, come cittadino, ritengo che nulla possa essere demandato all’improvvisazione del momento. Anzi. Serve, ancora di più in questo delicato spaccato della vita degli italiani, formulare una strategia per costruire un nuovo e diverso rapporto pubblico/privato.

Nicola Campoli

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