Rifiuti a Rossano: l’“Appalto fantasma”.L’amministrazione emette un bando, poi lo ritira. Perchè?

Non tutti sanno che a Luglio del 2013 l’amministrazione comunale di Rossano ha emesso un capitolato d’appalto per la gestione della raccolta rifiuti. Non tutti lo sanno perché quell’appalto era, seppur molto limitato, almeno decente e per questo non ci sorprende che, a Settembre, la stessa amministrazione lo abbia revocato. Questo bando obbligava l’azienda che avrebbe vinto la gara ad effettuare la raccolta porta a porta, a riutilizzare o riciclare il 90% del materiale raccolto, ad effettuare il diserbo stradale, a togliere gli ingombranti dalle fiumare, a togliere le gomme da masticare e ad effettuare tutta una serie di servizi che, seppur non lo qualificavano come un capitolato d’appalto eccellente, di certo segnavano un cambiamento rispetto alla gestione sciatta e speculativa di questi anni. L’amministrazione ha poi, ovviamente, emesso un nuovo capitolato d’appalto, i cui contenuti determineranno le modalità di raccolta rifiuti a Rossano per i prossimi cinque anni. Il nuovo bando rispecchia in pieno l’operato di questa amministrazione comunale, fondato su tonnellate di parole senza alcun seguito e senza alcuna competenza. Niente porta a porta, niente riciclo, niente efficienza, niente tutela ambientale, niente posti di lavoro: l’ennesimo tonfo ridicolo di Antoniotti, Caputo e compagni, un tonfo che rischia, però, di allungare di altri cinque anni l’emergenza rifiuti nella nostra città. La faccenda risulta sconcertante soprattutto visto che era stata la stessa amministrazione comunale ad emettere precedentemente un capitolato d’appalto con contenuti decisamente migliori, appena prima di smentirsi miseramente: devono essersi accorti di aver sbagliato qualcosa (sic!). Ciliegina sulla torta è il costo del servizio: anche se sembra una barzelletta, a fronte di una miriade di servizi cancellati rispetto all’appalto revocato, il nuovo bando prevede un compenso per l’azienda di circa un milione e trecentomila euro in più. Più che amministratori abbiamo l’impressione di relazionarci con prestigiatori da baraccone.

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