
Mentre i mass media di tutto il mondo parlano della vicenda della Costa Concordia, a Corigliano in queste ore è stato recuperato uno dei più grossi pescherecci in legno della zona. Ben 26 metri di lunghezza e oltre 90 tonnellate di stazza. Limbarcazione era affondata, per cause ancora tutte da accertare, nei giorni scorsi. Per fortuna senza conseguenze per lequipaggio che preventivamente si è messo in salvo. La complicata operazione di recupero è stata completata ieri alle prime luci della sera. Il peschereccio che porta il nome di “Achiropita” è tornata a galla, grazie alle manovre di aleggio a secco, coordinate dal Capo del Compartimento marittimo. In precedenza, alcuni sommozzatori specializzati si erano immersi a 12 metri di fondale, dove avevano posizionato grossi palloni, funzionali a riportare in galleggiamento il motopesca. Dopo il recupero limbarcazione è stata portata sulla terraferma. Loperazione è stata realizzata da ditte dedicate, venute da fuori provincia su commissione della società armatrice del peschereccio e alla presenza del personale della Guardia costiera. LAchiropita è ora a disposizione dei periti per stabilire le cause del naufragio e, quindi, i motivi per i quali il peschereccio ha improvvisamente cominciato a imbarcare acqua. Gli esiti degli accertamenti saranno utili nellinchiesta tecnica e amministrativa, avviata dalla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro e che, per gli eventuali aspetti di rilevanza penale, è coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.
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