Pugliese: «La proposta della Tagliati (e compagni), sulla Nuova 106 è delirante»

L’osservazione presentata al Ministero dell’Ambiente dalla Signora Tagliati (che da Ferrara non smette di interessarsi alla Nuova S.S. 106), ci permette di capire quale sia la sua proposta (Pag. 6 della sua osservazione che trasmetto in allegato). Il tracciato proposto nell’osservazione presentata dalla Signora Tagliati relativamente alla possibilità di raddoppiare la Nuova S.S. 106 Jonica esistente risulta ampiamente contestabile e sostenuto da motivazioni del tutto privi di fondamento. Secondo la Signora Tagliati (come è possibile leggere), questa scelta: – Salvaguarderebbe meglio il vincolo paesaggistico; – Farebbe risparmiare tempi di esecuzione; – Farebbe risparmiare risorse finanziarie; Relativamente alla salvaguardia del paesaggio è bene ricordare che il vincolo è imposto sui pianori al fine di tutelare la vista della costa che si gode da questi. Non si riesce a capire pertanto come sia possibile affiancare un nuovo asse stradale a quello esistente, e prossimo alla linea di costa, atteso che questo risulterebbe terribilmente più impattante di un tracciato interamente in nuova sede e che si sviluppa in tratti prossimi ai bordi superiori del vincolo paesaggistico (quindi lontano dalla linea di costa), e peraltro in buona parte in galleria. Altrettanto misteriosa resta la motivazione secondo la quale sarebbe meglio procedere al raddoppio della S.S. 106 nel tratto maggiormente abitato del Comune di Amendolara (a tal proposito si veda la Foto Simulazione che ho preparato in allegato). Vale la pena spazzare via le abitazioni esistenti per far posto ad altre due corsie? Vale la pena imporre il passaggio di una superstrada a quattro corsie nel bel mezzo di una paese? Può la tutela del Pino Halepensis essere il motivo principali di questa battaglia o dietro gli alberi si nasconde altro? E poi ancora: quali sono gli illustri tecnici con cui la Signora Tagliati ha avuto modo di confrontarsi prima di avanzare queste “brillanti” proposte? Anche relativamente al risparmio dei tempi di esecuzione e delle risorse finanziarie resta difficilmente comprensibile come possano essere vere tali osservazioni. Considerando, infatti, che, al fine di adeguare l’infrastruttura ai nuovi standard normativi, sarebbe necessario demolire e ricostruire anche l’asse esistente, è facile comprendere come prevedere un risparmio di tempi di esecuzione e di risorse finanziare sia del tutto impossibile. A tal proposito bisognerebbe spiegare agli abitanti dei tratti interessati dal raddoppio quali potrebbero essere le ricadute con lavori interminabili a pochi metri dalle loro abitazioni, costretti ad ascoltare i rumori generati dalle centinaia di automobili in coda a causa dei rallentamenti, non solo per l’esecuzione dei lavori, ma anche nella successiva fase di esercizio. Sarebbe, infine, interessante sentire le reazioni degli abitanti di fronte al crollo della valutazione di mercato dei loro immobili da quel momento in poi costretti a godere di una vista su una autostrada. Può la tutela del Pino Halepensis (comunque ultra – salvaguardato nel progetto definitivo con rapporti di reimpianto di 3:1), costringere gli abitanti di Amendolara a sopportare tutto ciò e limitare in tal modo lo sviluppo di una arteria di importanza nazionale? Sono certo che anche la Signora Tagliati dopo aver letto ciò che gli sto scrivendo converrà con me che la proposta sua (poi ripresa ovviamente dai soliti 4 gatti suoi compagni), è senza ombra di dubbio delirante. Fabio Pugliese

Print Friendly, PDF & Email

Views: 0

Puoi essere il primo a lasciare un commento

Lascia una risposta