Protocollo d’intesa interregionale “Sviluppo del turismo della costa ionica” sottoscritto tra i Presidenti delle regioni Calabria, Basilicata e Puglia.

Nel nome dell’interesse della Calabria e nello specifico dell’area della costa ionica, di cui Cariati é parte integrante e autorevole per le sue indubbie caratteristiche storico, artistiche e ambientali, é da guardare con interesse alle modalità di attuazione dell’accordo sottoscritto tra i Presidenti delle regioni Calabria, Basilicata e Puglia, lo scorso fine luglio. Ci riferiamo al protocollo d’intesa interregionale “Sviluppo del turismo della costa ionica” che si pone l’obiettivo di attivare una sinergia tra i tre Enti, al fine di pianificare una strategia sistemica che punta, in un preciso arco temporale con scadenza fine 2020, alla crescita economica dell’area. L’accordo risponde alle precise volontà dell’Unione Europea che, riguardo alla spesa delle risorse della programmazione dei fondi dell’obiettivo convergenza, chiede che ci siano alla base processi di partenariato e finalità unitarie, superando logiche frammentarie che non sempre hanno prodotto in passato dei buoni risultati a favore della collettività. L’arco costiero jonico, e le aree immediatamente a ridosso, in tema di promozione turistica costituiscono un territorio vergine sul quale poter concentrare tali politiche, che puntano a costituire proposte diversificate e destagionalizzate. Il contesto abbraccia sia bellezze naturalistiche, ma anche un patrimonio storico artistico che ha tutti i connotati per costruire un’offerta turistica che potrebbe avere non eguali nella nostra penisola. In fin dei conti, il documento suddetto ha lo scopo di evitare duplicazioni e dispersioni in mille rivoli di azioni e finanziamenti, che potrebbero rappresentare nuovamente un grosso limite per l’area in questione, invece, che un vantaggio. Occorre concentrare la spesa secondo precisi filoni, sottoponendo la stessa a una valutazione ex ante, in itinere e ex post con l’unico scopo di migliorare la qualità di vita dei residenti e dei turisti richiamati dalla nuova e più completa offerta turistica. L’intesa fa affidamento per la precisione sulla Legge 106/2011 che permette al Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta degli operatori locali previa intesa con le regioni interessate, di istituire con decreto legge i distretti turistici, utili al rilancio di alcune specifiche aree. Inoltre, si fa riferimento alla normativa nazionale sulle Reti di imprese turistiche, al fondo di crescita sostenibile per le piccole e medie imprese e a tutti gli strumenti capaci di favorire i processi di aggregazione nell’ambito dell’imprenditoria diffusa. E non c’é niente di male a dire che l’obiettivo minimo a cui si deve puntare, grazie a questa intesa, con ricaduta anche sulla comunità cariatese, é gestire in modo più funzionale ed efficace l’inestimabile patrimonio comune di cui si ha disposizione. Chissà che non sia la volta buona che l’uso accorto e finalizzato dei fondi 2014/2020, in particolare sulla base dell’accordo interregionale, non aiuti a favorire finalmente a selezionare poche priorità sulle quali concentrare le risorse in un’ottica di territorio. Un disegno più integrato capace di incidere rapidamente per sostenere l’occupazione, in particolare quella giovanile, e le imprese e le economie locali messe a durissima prova dalla grave crisi degli ultimi anni. Nicola Campoli

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