Pierre Boccuti … Cariati … é casa: un turista tanto innamorato! 

Una passione per la cittadella storica di Cariati che attraversa gli anni

Per Pierre Boccuti, 65enne magazziniere prossimo al traguardo dell’auspicata pensione, l’amore per Cariati, il suo mare, la sua ospitalità, le sue tradizioni e i suoi profumi sboccia agli inizi degli anni duemila. Figlio di un emigrante in Francia della vicina Mandatoriccio nei lontani anni sessanta, non resiste al fascino della “Perla dello Ionio”, unitamente a sua moglie docente e originaria di Brescia, dove risiede nel piccolo Comune di Castegnato. 

Una passione per la cittadella storica di Cariati che attraversa gli anni, fino ad arrivare al traguardo quasi delle nozze d’argento, che meritano un plauso e una “targa fedeltà” dall’Amministrazione comunale, così come per tanti altri turisti che la frequentano addirittura anche da molti più anni. Una casa fronte mare sul lungomare più bello del mondo, che ha sempre rappresentato il sogno della vita e che gli permette di trascorrere delle vacanze a contatto diretto con l’acqua salata, che ama, quanto i suoi tre figli cresciuti e legati al territorio. 

Una famiglia letteralmente folgorata da Cariati e che ha resistito anche quando il Paese lasciava a desiderare. Infatti, il vero leitmotiv é sempre stato “le amministrazioni passano, ma Cariati per fortuna resta”! Per Pierre Boccuti: la bella e magica Cariati è casa, dove si respira un’atmosfera speciale, un’accoglienza unica, un senso dell’amicizia molto profondo. 

Tuttavia, il turista “innamorato” non le manda certo a dire. É ricco di idee e riflessioni. Un vero fiume in piena che gli fa tanto onore. Vorrebbe tanto – seppure apprezza lo sforzo dell’amministrazione Minò, spera tanto che continui – che Cariati migliorasse in tanti piccoli aspetti e criticità. Di sicuro, più legalità e rispetto delle regole.  

In più, evidenzia – prendendo spunto da una buona prassi in uso al Nord Italia – che in un luogo dove non c’è più la possibilità di costruire nuove strutture ricettive, e che l’ospitalità turistica si basa sulle seconde case, é arrivato il momento di fare più rete. Ad esempio, anche con un’organizzazione centralizzata e perché no una sorta di sinergia pubblico/privato, che possa gestire al meglio il patrimonio abitativo, valorizzandolo attraverso appositi circuiti di promozione turistica. 

Infine, il vero atto di amore verso Cariati è quando sottolinea: “quello che ha Cariati in termini di bellezza paesaggistica, storia, cultura, tradizioni non ce l’ha nessuno altro Paese”. Ne cogliamo appieno lo spirito in tutti i suoi più genuini presupposti, e siamo certi che la sua testimonianza costituirà un esempio per tanti altri storici ospiti che dapprima mossi dalla bellezza esteriore di Cariati, una volta scoperta anche quella interiore, continueranno a essere degli inguaribili habitué dei luoghi.

Nicola Campoli 

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