Oliverio è nemico di questo territorio.

Su Bucita e Porto, in arrivo querele e mobilitazione.

E’ davvero incomprensibile il motivo per cui non vengono accolte le ragionevoli richieste del Consiglio provinciale di Cosenza e del Consiglio comunale di Rossano di sospendere il bando attraverso il quale la Regione intende procedere all’affidamento del trasferimento dei rifiuti in paesi esteri, trasformando l’impianto di Bucita in stazione di imballaggio per il ricarico di navi nello scalo portuale di Corigliano”.

Insediamento presidente Regione Mario Oliverio.Il pensiero qui sopra è datato 11 Febbraio 2014 ed è a firma del presidente della Provincia, Mario Oliverio.

A gennaio di due anni fa scoperchiai l’operazione squallida del trio Scopelliti-Pugliano-Gualtieri che intendevano trasformare la piana di Sibari nel centro di stoccaggio rifiuti della provincia di Cosenza e denunciai la questione sulla stampa, trovando subito, a dire il vero, la massima collaborazione di tutte le forze istituzionali delle due città. Il comitato in difesa di Bucita organizzò un presidio che durò 32 giorni e si organizzarono 2 manifestazioni, una a Rossano e l’altra a Corigliano. Quel bando venne ritirato non per un problema burocratico, il quale fu solo un pretesto, ma perché fu sottolineato come si trattava di un bando criminale, il tentativo di legalizzare tre disastri ambientali (centri di stoccaggio senza il rispetto della normativa) e di colpire specificatamente un territorio, il nostro. Nonostante la vittoria, per quell’importantissimo presidio sono attualmente sotto processo tre dei cittadini che parteciparono alla mobilitazione, tra cui anche il sottoscritto.

L’allora presidente della provincia approfittò della questione per fare campagna contro Scopelliti e preparare la sua scalata alla Regione Calabria. Ora, con capriole da circo, è la SUA regione che riprende proprio quel bando, quelle modalità, quella logica criminale che insulta l’intelligenza dei calabresi, spendendo 90 milioni di euro all’anno da regalare ad aziende amiche.

Mentre intere comunità sgomitano perché non si trovano soldi per strade, scuole, ospedali, la lobby della monnezza calabra continua a ricevere copiosi regali, a suon di milioni.

Oliverio, del resto, in questi due anni è stato protagonista di decine di capriole di questo tipo, spesso proprio a discapito del nostro territorio. In campagna elettorale era contro la legge di riordino che ristabilisce i bacini di raccolta delle vecchie aziende partecipate (come la famigerata Sibaritide Spa), ma una volta governatore l’ha ratificata. Negli anni passati era contro la discarica di Scala Coeli, e solo quando la sua Giunta è entrata in carica questa discarica è stata aperta. Per non parlare delle infrastrutture, basti pensare che sull’aeroporto prima era a favore ed ora è contrario. Anche nella vicenda della SP 188 il governatore fa lo gnorri, visto che la Provincia retta da lui non ha effettuato mai la manutenzione della galleria parasassi che oggi sta isolando il centro storico di Rossano ed oggi, da Governatore, non si è degnato di stanziare un euro per riparare il danno mentre trova 90 milioni di euro all’anno per gli amici della monnezza.

Bene, questo territorio ne prende atto, se lo ricorderà alle prossime elezioni.

Per quanto riguarda il bando criminale per lo smaltimento all’estero sui rifiuti, ho chiesto la convocazione d’urgenza del Comitato in Difesa in Bucita, di cui mi onoro di far parte, il quale deciderà, in autonomia come sempre, quali forme di lotta intraprendere. Di certo se il trio Oliverio-Rizzo-Pallaria spera di ottenere un trattamento migliore di Scopelliti, si sbaglia di grosso: questo capitolato d’appalto è inemendabile e deve essere ritirato senza se e senza ma, sia per una questione strettamente ambientale che per una questione economica. Dal punto di vista normativo, infatti, è ridicolo pensare di allestire a Bucita, nella zona industriale di Sant’Irene e nel porto di Corigliano dei centri di stoccaggio e movimentazione dei rifiuti senza una Valutazione di Impatto Ambientale: Oliverio ed il dirigente Pallaria prendano atto di essere in Europa, non in Afghanistan durante i bombardamenti. Per questa ragione le aziende che intendono allestire i centri di stoccaggio saranno nei prossimi giorni menzionate, insieme alla Regione Calabria, in apposito esposto preventivo alle procure della Repubblica di Castrovillari, di Catanzaro e di Salerno.

In ogni caso sia chiaro che questo territorio, sono certo unitariamente, non permetterà che un solo chilo di rifiuti in più arrivi a Rossano o nel porto di Corigliano: quest’area della Calabria ha già dato, troppo. Oliverio e le lobby se ne facciano una ragione.

Flavio Stasi

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