“Non è amore” Incontro-dibattito sulla prevenzione della violenza di genere

Crosia (CS) – Martedì 26 novembre le classi terze, quarte e quinte dell’ITE/Liceo Scientifico hanno preso parte, nell’ambito delle attività connesse alla legalità e ai percorsi di Educazione Civica, a “Non è amore.”, incontro-dibattito sulla prevenzione della violenza di genere, tenutosi presso il Palateatro comunale “G. Carrisi”.

L’iniziativa – organizzata dalle referenti di plesso, prof.sse Barbara Lavia e Michela Boccuti, dalla prof.ssa Giuseppina Scattarella, docente di Lettere, dalla Referente bullismo e cyberbullismo, prof.ssa Lucia Marino e dalla Referente d’istituto per l’Educazione Civica, prof.ssa Alessandra Pennestrì – è stata un’occasione di riflessione condivisa, di formazione e di sensibilizzazione, finalizzata al riconoscimento dei segnali indicativi della violenza di genere e alla conoscenza degli strumenti di supporto attualmente disponibili per contrastare il fenomeno e promuovere una cultura basata sul rispetto e sull’uguaglianza.

Studenti e studentesse hanno avuto modo dialogare con il Dirigente Scolastico, prof.ssa Sara Giulia Aiello; con l’avv. Maria Teresa Aiello, Sindaco di Mirto Crosia; con la dott.ssa Teresa Blefari, Presidente del Consiglio comunale di Mirto Crosia; con il Tenente Colonnello Marco Gianluca Filippi, Comandante del Reparto Territoriale Carabinieri di Corigliano-Rossano; con il Maresciallo Capo Alessandro Greco, Comandante della Stazione Carabinieri di Mirto Crosia; con l’avv. Leonardo Trento, avvocato penalista e civilista del Foro Castrovillari; con la dott.ssa Giovanna Pace, funzionaria assistente sociale e vittimologa e con la dott.ssa Aurora Romano, psicologa giuridica e forense.

In apertura la Dirigente Aiello, rilanciando il titolo dell’iniziativa, ha definito ciò che “non è amore”. Ha evidenziato, al riguardo, che la Scuola ha il dovere di fornire agli studenti elementi conoscitivi, al fine di gestire situazioni potenzialmente problematiche e pericolose, generando una coscienza critica e potenziando le loro competenze, attraverso comportamenti ispirati al rispetto della legalità e alla cura della persona. Tuttavia, per fronteggiare un’emergenza sociale di tale portata, è necessario agire in sinergia con le famiglie e le istituzioni, che hanno il compito di ascoltare e supportare i giovani.

Il Sindaco Aiello ha sottolineato quanto sia importante acquisire consapevolezza di sé, del proprio valore e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell’ambito delle relazioni personali sia in quello della vita sociale, anche attraverso la realizzazione professionale e l’indipendenza economica.

La dott.ssa Blefari ha ricordato che la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in ricordo del sacrificio de Las Mariposas, le sorelle Mirabal, la cui storia continua a ispirare le lotte per i diritti umani e l’uguaglianza di genere in tutto il mondo.

Il Tenente Colonnello Filippi ha rivolto un appello ai giovani, affinché si rendano protagonisti nella tutela della

sicurezza, attraverso la segnalazione di eventuali situazioni che possano essere riconducibili a violenze in atto.

Il Maresciallo Capo Greco si è soffermato sui riflessi sociali causati dai fenomeni di stringente attualità, quali devianza minorile, “baby gang”, bullismo e cyberbullismo, pericoli della rete; sulle ripercussioni, a più livelli, per chi commette azioni vessatorie; sui danni psicologici provocati alle vittime; sull’importanza delle iniziative volte alla sensibilizzazione, attraverso una riflessione mirata alla prevenzione di forme di disagio in ambito sociale e familiare.

L’avvocato Trento ha evidenziato che le Forze dell’Ordine e la Magistratura hanno a disposizione una serie di norme per contrastare la violenza di genere, in particolar modo il cosiddetto “Codice Rosso”, che consente di adottare più celermente i provvedimenti di protezione delle vittime, attraverso l’introduzione di un canale prioritario, prevedendo tempi ristrettissimi, affinché situazioni a rischio non si trasformino in tragedia.

La dott.ssa Pace ha fornito spunti di riflessione sull’importanza dei servizi socioassistenziali per la prevenzione del fenomeno, rilevando che, dal punto di vista criminologico, è importante focalizzare l’attenzione sui fattori di rischio che lo determinano, intervenendo con politiche adeguate. Ha, inoltre, auspicato l’istituzione dello sportello per l’ uomo maltrattante e l’attivazione di patti educativi territoriali.

La dott.ssa Romano, partendo dalla definizione dei diversi tipi di violenza, si è soffermata sugli effetti del trauma, rimarcando che, per interrompere il ciclo degli abusi, ricostruire l’autostima e creare un progetto di vita personale, è necessario individuare le dinamiche di potere che si instaurano nelle relazioni.

Un proficuo scambio di riflessioni tra i presenti ha concluso l’evento.

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