Nella Concattedrale di Cariati, gremita di fedeli RICORDATO IL SERVO DI DIO DON ALESSANDRO VITETTI NEL 106° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

di Franco LIGUORI, storico

Nella Concattedrale San Michele Arcangelo di Cariati, alla presenza di numerosi fedeli provenienti dalle diocesi di Rossano-Cariati e di Crotone-Santa Severina, di rappresentanti di varie associazioni religiose del territorio, tra cui l’Associazione Amici di Don Alessandro Vitetti (presieduta da Fausto Mingrone),  di sacerdoti di varie parrocchie, dei sindaci di Cariati (F. Greco) e di Cirò (F. Paletta), l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Maurizio Aloise, nel corso di una solenne celebrazione eucaristica, ha fatto memoria del Servo di Dio Don Alessandro Vitetti, del quale ricorreva il 12 ottobre  2021, il 106° anniversario della nascita.

L’arcivescovo ha tratteggiato un profilo biografico del santo sacerdote, nato a Cirò nel 1915 e morto a Cariati nel 1995, dopo aver esercitato per oltre quarant’anni il suo ministero sacerdotale nella cittadina ionica,facendosi apprezzare per la sua umiltà, semplicità, preparazione e vicinanza ai poveri, ai bisognosi, a quelli che Papa Francesco chiama “gli scartati”. Com’è noto a tutti i fedeli delle due diocesi sopracitate, nel 2007 l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò, ha emanato un editto rivolto a tutti i fedeli che lo conobbero e lo frequentarono, di fornire testimonianze sulla vita del santo sacerdote, utili al processo di canonizzazione, che fu aperto a Cariati il 24 febbraio 2008 e si è concluso, nella sua fase diocesana, nel 2011, con l’invio di una gran mole di documentazione alla Congregazione della Causa dei Santi, che sta lavorando all’esame di tutto il carteggio e di quanto da esso potrà emergere in merito alla santità dell’amato sacerdote, che – ci auguriamo – venga presto riconosciuta. Mons. Aloise ha letto e commentato alcuni passi significativi del Diario di Don Vitetti, facendo notare come egli sia stato un sacerdote d’intensa interiorità, un prete pieno dell’amore di Dio, che ha vissuto il suo impegno pastorale in povertà di spirito, senza nulla anteporre al Signore e alla salvezza del popolo di Dio affidatogli.

Il discorso dell’arcivescovo Aloise – lo ha dichiarato lui stesso –  è stato rivolto principalmente ai suoi presbiteri, che ha ringraziato per il loro impegno pastorale costante e ai quali ha additato come modello luminoso da seguire quello di Don Alessandro Vitetti, la cui vita di sacerdote è stata una vita equiparabile a quella di un santo. Mons. Aloise si è recato a pregare sulla tomba del Servo di Dio, da un anno sistemata nella Cattedrale di Cariati, dopo la traslazione dal cimitero di Cirò.

Ci piace chiudere questa breve cronaca della recente commemorazione di Don Vitetti, riportando le parole pronunciate nel febbraio del 1995, in occasione delle sue esequie, nella cattedrale di Cariati, dal compianto arcivescovo Andrea Cassone : “Don Vitetti fu veramente povero, non solo perché ha dato quel che possedeva aiutando persone in difficoltà e favorendo le vocazioni sacerdotali, ma anche perché per lui le cose non sono mai state più importanti del Signore e del bene delle anime, ed inoltre, è vissuto nel silenzio, nella semplicità, molto lontano dai palcoscenici; fu mite ed umile di cuore ed il suo sacerdozio fu per tutti una benedizione”  Un modello elevatissimo di vita sacerdotale fu, dunque, quello di Don Alessandro, paragonabile a quello di un altro sacerdote della sua generazione, Don Francesco Mottola, di Tropea, recentemente beatificato; un modello  sempre attuale, vicinissimo a quello che con forza ogni giorno viene evocato  ed auspicato da Papa Francesco.

Franco LIGUORI

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