MSC Meraviglia: coinvolte delle famiglie di Crotone

I timori, rivelatisi infondati, hanno avuto origine il 25 febbraio, quando all’arrivo a Ocho Rios, in Giamaica

MSC Meraviglia

Per due comunissimi casi di influenza stagionale e il timore di un’infezione da coronavirus non è stato consentito lo sbarco ai passeggeri della nave da crociera “Msc Meraviglia”.

Nell’odissea sono rimaste coinvolte anche alcune famiglie di Crotone. Cinque giorni è durato “il girotondo” nel Mar dei Caraibi della nave, che ha ricevuto solo nei giorni seguenti l’autorizzazione allo sbarco dalle autorità dell’isola messicana di Cozumel.

L’equipaggio e i passeggeri erano stati sottoposti a screening sanitario individuale al momento dell’imbarco, a Miami.

I timori, rivelatisi infondati, hanno avuto origine il 25 febbraio, quando all’arrivo a Ocho Rios, in Giamaica, il comando della nave ha segnalato un singolo caso di influenza stagionale comune, un’influenza di tipo A, che aveva colpito un membro dell’equipaggio.

Il filippino, che aveva viaggiato da Manila a Miami, non presentava altri sintomi. Ma l’autorità sanitaria locale di Ocho Rios ha preso tempo, chiedendo più volte indicazioni al Ministero nazionale della sanità giamaicano.

Il comandante della nave ha allora deciso di raggiungere il successivo porto di scalo. Le cartelle cliniche dettagliate non hanno però rassicurato nemmeno le autorità degli altri porti.

Finalmente a Cozumel i passeggeri di Msc Meraviglia sono stati autorizzati a scendere a terra, e solo in seguito all’esito negativo dei test medici effettuati dalle autorità sanitarie messicane.

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