MONDIALMANIA: “CHOC MAROCCO, COSTA RICCA, POKER CROATO E LA RIVINCITA DEI NUMERI 9 “.

DI MARCO TOCCAFONDI BARNI


Giappone – Costarica = 0 -1  (81° K. Fuller)

– La Costarica non vinceva al mundial dal 2014 e in Italia lo ricordiamo fin troppo bene, perché fu proprio ai danni degli azzurri.  Ci riesce di nuovo, stavolta contro un Giappone che in caso di vittoria avrebbe già avuto un piede e mezzo negli ottavi di finale e la Germania quasi due fuori. Ma ai mondiali di solito gli ultimi restano ultimi, ammettiamolo, quindi il Giappone perde abbastanza clamorosamente. Esce sconfitto da una partita bruttina, soprattutto nel primo tempo, non a caso per la prima volta che i primi 45 finiscono senza conclusioni in porta.

Nel secondo tempo l’andazzo non cambia, però verso la fine, forse un po’ a  sorpresa, la Costa Rica la insacca, grazie a tal Fuller e trova tre punti insperati con l’unico tiro in porta del torneo. Probabilmente il Giappone ha gettato alle ortiche un’ occasione quasi irripetibile di passare il turno, visto che adesso, nella terza e ultima partita del girone, se la dovrà vedere con la Spagna, ovvero proprio quelle furie rosse che al Costarica avevano rifilato ben 7 gol pochi giorni fa.

Belgio – Marocco = 0 – 2 (73° R. Saïss, 90° + 2° Z.Aboukhlal)

– E’ una sorpresa ,forse, ma allo stesso tempo anche un Marocco che ha meritato alla grande a alla fine si è imposto con merito su un Belgio forse alla fine di un ciclo. Già, quello stato cuscinetto nato, in origine almeno, per non far più litigare Francia e Germania in Europa, per anni è stato in cima  al ranking mondiale, ammesso sia qualcosa che conta davvero, eppure adesso pare esaurito lo stato di grazia dei Diavoli Rossi. Con questa vittoria netta il Marocco vola in testa all’ equilibrato girone F. Va detto, il primo tempo è stato giocato alla pari, con il Belgio che a tratti è persino riuscito a dominare il match, pur realizzando poche occasioni da gol, vale per entrambe le squadre. Poi, nei secondi 45 gli 11 di Regragui sono riusciti a sfruttare al meglio tutti gli ampi spazi lasciati dai belgi, invero insufficienti in tutti i reparti, dunque a punire la squadra europea. Dapprima  con una punizione al veleno e, come spesso capita in questi casi, vincente dell’ ex under 21 tedesco Sabiri, poi paddoppiando nei minuti finali con Aboukhlal, abile a sfruttare uno splendido assist sul primo palo di Ziyech. Incredibile che il talento del Chelsea faccia ormai solo panchina a Londra, un crack come lui deve migrare altrove proprio come suggerito da Marco Van Basten.

Croazia- Canada = 1 -2 (2° A. Davies, 36° A. Kramaric, 44° M. Livaja, 70′ A. Kramaric, 90° + 4° L. Majer)

– Il poker dei croati è sicuramente eccessivo. Sì, una punizione severa visto che  il Canada parte bene e non solo facendo soffrire la Croazia con uno sprint aggressivo ma soprattutto col vantaggio immediato grazie al  gol più veloce dei mondiali fino ad oggi. Dopo appena 68 secondi Davies gonfia la rete per la prima volta ai mondiali per i nordamericani. La storica rete è anche una delle tante favole del mondiale: Alphonso Davies, su un cross col contagiri di Buchanan la infila di testa, proprio lui di origini liberiane, cresciuto in un campo profughi del Ghana, infine arrivato in Canada come rifugiato. Poi  dicono che i sogni non esistono: il primo uomo a segnare ai Mondiali per la nazionale della foglia d’acero è un rifugiato dall’ Africa in guerra. All’ inizio spavaldo dei canadesi risponde una Croazia che, dopo un primo momento di appannamento generale, verso la fine del primo tempo si ricorda di essere la nazionale vice campione del mondo. Dunque inizia pian piano a riempire l’area canadese. In quel preciso momento escono fuori le enormi qualità tecniche di un centrocampo unico al mondo e con in mezzo uno dei palloni d’oro più talentuosi della storia: Luka Modrić.  E allora la “banda Dalic” viene fuori davvero e con un “uno due” rapido come due pugni, tra il 36° e il 44 minuto, ribalta il match:  prima col pari di  Kramaric e poi con il sorpasso di Livaja. Siamo nell’ ultimo giro di orologio della prima frazione. Il Canada è fuori, come nel 1986 in Messico, l’unica edizione disputata dai canadesi fino ad oggi, ma stavolta ha meritato rispetto al passato e il risultato finale non deve ingannare. I calciatori canadesi hanno fatto vedere buone cose e non è stata unicamente testimonianza, anzi, sia col Belgio che con la Croazia. Non è un caso se entrambe queste squadre, considerata la sorprendente vittoria del Marocco sul Belgio, dovranno giocarsi una sorta di spareggio tutto europeo. Il Canada deve soprattutto migliorare 2 aspetti: la linea difensiva, che pare il loro vero tallone d’ Achille, acquisire un altro po’ in esperienza. Per il resto, a differenza di Messico ’86, quasi 40 anni fa,  sembra una solida realtà del calcio mondiale. Non è poco.

Spagna – Germania = 1-1 (62° A. Morata, 83° N. Füllkrug)

– Poteva tranquillamente essere la finale, considerati gli immensi  valori in campo e il talento elefantiaco delle due formazioni, invece è solo una partita dei gironi. La giornata è andata bene alla Germania, i tedeschi, infatti, in caso di vittoria del Giappone col Costarica avrebbero avuto un unico risultato utile: la vittoria. Mentre va bene anche questo pareggio, giusto, contro la “Roja”. Vista la sconfitta dei nipponici, i tedeschi al solito non cedono e anzi sono ancora lì, pronti per proseguire il cammino. La partita inizia a ritmi elevati, è molto bella. Spagna e Germania, nonostante chiudano la prima frazione sullo 0-0, danno vita ad una gara dai ritmi alti e con la squadra di Flick capace di tenere testa a quella di Luis Enrique. Per tutto il primo tempo è un rispondersi colpo su colpo e sono parecchie le occasioni per entrambe le compagini: spiccano la traversa colpita da Dani Olmo nei primi minuti e il gol annullato a Rudiger per un evidente fuorigioco. La ripresa è scintillante e non fa torto al blasone di due titani del calcio europeo, tuttavia sono le “Furie rosse” a passare in vantaggio, grazie al subentrato Alvaro Morata. Come sempre, però, i panzer tedeschi non cedono e nel finale è Niclas Füllkrug, un altro numero 9, a pareggiare i conti e tenere così in equilibrio un bellissimo girone. E’ anche la rivincita dell’ attaccante puro, il buon vecchio numero 9, perché nel calcio alla fin fine vince chi la mette dentro. Un fatto sul quale riflettere nel calcio moderno. Come finirà ? Al solito, probabilmente, in un mondiale in fondo arrivano sempre i soliti noti: passeranno Spagna e Germania. Manco a dirlo.

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