di Marco Toccafondi Barni
Giappone – Croazia = 1 -1 (43° D. Maeda, 55° I. Perisic) (5-2 dcr)
– Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Lo cantava Francesco De Gregori a Nino, per un calcio di rigore sbagliato. Ai Mondiali, però, ecccome se si giudica anche da questo, perché puo’ fare davvero la differenza tra il paradiso e l’inferno. E da ieri lo sanno benissimo i giapponesi, ben messi in campo e passati in vantaggio quando è meglio farlo, cioè allo scadere del primo tempo, così da mettere in difficoltà psicologica gli avversari, che infine non hanno ceduto quando servono quella tecnica e quella freddezza di chi è vicecampione del mondo in carica. E allora finisce così questo primo e unico ottavo terminato ai rigori: Giappone a casa e Croazia contro i maestri del pallone. Già, perchè ci sarà il Brasile al prossimo giro e a giudicare dalla goleada con la Corea del Sud non sarà una passeggiata di salute per gli “Scaccati”.
Nel primo tempo meglio i nipponici, mentre i croati sono meno pericolosi e mancano della tipica determinazione e precisione dei suoi talenti. Quindi i primi 45 si chiudono col gol di Maeda, allo scadere, quando è un duro colpo per gli avversari, che sono costretti a prendere la via degli spogliatoi in svantaggio.
Tuttavia la Croazia è pur sempre la squadra vicecampione del mondo e allora dà un calcio pure alla psiche e in 10 minuti pareggia col migliore in campo: il solito Ivan Perisic. L’ex Inter, oggi a Londra presso la corte di Antonio Conte, con un bel colpo di testa la pareggia.
Il risultato non cambierà, perché il buon centrocampo del Giappone, che con una prova decisa nel primo tempo aveva retto, inizia a flettere. Quindi si va ai supplementare e poi, per la prima volta nel torneo, ai rigori. Qui c’è anche un po’ di tricolore in campo, perché sono proprio 3 croati “italiani” (Vlasic, Brozovic e Pasalic) a segnare. E’ festa croata per la conquista dei quarti.
Brasile – Corea del Sud = 4 – 1 (7° Vinícius Jr. , 13° Neymar (R) 29° Richarlison. 36° L. Paquetá,76° P. Seung-Ho )
– Un poker in allenamento, non c’è altro da aggiungere. I Mondiali sono questo e personalmente l’ho scritto fin dall’ inizio. A questi livelli, diciamo dagli ottavi di finale in avanti, le sorprese sono molto rare e quasi mai si sconfina fuori dall’ Europa o dal Sudamerica. E’ il calcio bellezza.
Tuttavia la differenza tra il Brasile e la Corea del Sud è stata imbarazzante ieri, fin dai primi minuti di gioco. Sì, la Seleção forse è in stato di grazia, però i sud coreani hanno fatto veramente pochino. Quasi certamente, non fosse altro per la storia e per il fantasma sempre vivo da quelle parti del Maracanazo, sarebbe stato preferibile avere l’ Uruguay al posto degli asiatici contro questi brasiliani.
Non c’è stata storia invece, perché il Brasile dà sfoggio di se stesso con uno spettacolo unico. Dopo un inizio scoppiettante, nel quale i due maggiori talenti (Vinícius e Neymar su rigore) mettono al sicuro la partita, passano circa 20 minuti e quindi poco dopo la mezz’ora siamo già sul 4-0 per i verdeoro. Il secondo tempo sono solo giro d’orologio in attesa del triplice fischio e con un bel gol della bandiera per gli asiatici.
Finisce come era prevedibile. Ora il Brasile ai quarti e se la vedrà con la Croazia, un’ altra squadra di rango che ha eliminato, ma con tanta difficoltà e solo ai rigori, altri asiatici: i giapponesi. Una partita vera la prossima, ma pare probabile che per questo Brasile il vero scoglio per ottenere la finalissima si chiamerà Argentina (o Olanda). Un altro remake del 1978.
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