Le Lampare: screening epidemiologico per contrastare il contagio da Coronavirus, utilizzo del presidio territoriale di Cariati: “Prospettiva ed Emergenza”.

Il Covid ha messo a nudo ciò che tutti sapevamo, non esiste tutela sanitaria pubblica sia in emergenza che in fase ordinaria, ora è improrogabile avviare sin da subito percorsi chiari e istituzionali con le istituzioni sovra comunali quali Asp di Cosenza, Regione, Commissario e Governo con la partecipazione non solo dei Sindaci, ma, anche, delle parti sociali. Un tavolo sinergico, costante e perpetuo, che coinvolga istituzioni e associazioni rappresentanti la società civile. Uniti ce la faremo.

Da questa delicata fase di emergenza, affinché non accada più ciò a cui stiamo assistendo ora, bisogna trarre monito e insegnamento per non ripetere gli errori, drammatici, del passato. Tra tutti, principalmente, lo spoglio sistematico e progressivo della sanità pubblica a favore dei privati e le lotte campanilistiche territoriali che hanno portato all’aggiudicazione di copertura sanitaria adeguata per le sole zone che godevano di maggiore rappresentanza e peso politico in danno degli altri territori, specie periferici e montani.

Oggi, ancora di più, risultano immotivate le chiusure scellerate degli ospedali di Cariati e Trebisacce, in nome del deficit quando, in realtà, il deficit è aumentato, prodotto dall’emigrazione sanitaria verso altre Regioni. La scellerata spartizione dei potentati sanitari che ha spogliato i cittadini “jonici” del diritto alla salute pubblica: uno sfregio alla dignità e alla civiltà di un territorio, edulcorato dal fantasioso progetto del famigerato Ospedale della Sibaritide del quale, ovviamente, ancora non si ha alcuna traccia.

Dal 2010, a seguito del Decreto Scopelliti, i territori sembrano essere sempre più divisi da muri: da una parte Cariati e Trebisacce e, nel mezzo, Corigliano-Rossano che da anni egemonizza servizi sanitari, alle volte spogliando i due presidi di Cariati e Trebisacce, e che ancor oggi non ci risparmia l’alterco tra le due realtà ora fuse mirato a spartirsi quel poco che rimane. Ancora una volta, la “grande città” Corigliano-Rossano, continua a disconoscere la presenza sul territorio jonico dei due presidi pubblici, quello di confine di Trebisacce e quello di Cariati, che abbraccia il basso Jonio Cosentino, l’alto Crotonese e la Sila Greca.

Negli ultimi anni, abbiamo così assistito all’ingolfamento dell’ospedale spoke di Corigliano-Rossano. Cambiano i Sindaci, ma con rammarico constatiamo che nella vicina “grande città” sembra esserci il timore che Cariati e Trebisacce possano “ledere” la sua presunta centralità sanitaria.

Per noi è indispensabile invece una sanità territoriale pubblica che veda coinvolte le quattro strutture che devono tra loro essere complementari ma differenti: in altre parole, offrire servizi diversi così da garantire una risposta sanitaria completa sul territorio e i Lea – Livelli Essenziali di Assistenza-.

Questo riteniamo essere necessario in prospettiva. Nell’immediato, come risposta all’emergenza, riteniamo necessario effettuare i test sierologici e/o tamponi su tutta la popolazione jonica: è sempre più urgente il potenziamento del Laboratorio Analisi di Cariati, anche con la collaborazione dell’Istituto Professionale di Cariati; è necessario un atto aziendale dell’Asp di Cosenza affinché ci sia un aumento e rinnovo del personale – poiché molti sono andati in pensione- e la fornitura di attrezzature per i test sierologici e per lo screening epidemiologico.

Questo ed altro abbiamo ribadito all’ass. S.Salvati nell’incontro tenutosi lo scorso 15 Aprile. Abbiamo partecipato alla Riunione, indetta con una certa urgenza, in quanto invitati al confronto sul tema generale del Terzo Settore. Un tema che richiama evidentemente una realtà come la nostra e ci impone il confronto con le maggioranza (qualsiasi essa sia). Focus della riunione è stata l’ “idea” del forum delle associazioni e un progetto in linea con gli incontri organizzati ogni anno prima dell’estate finalizzati a stilare un programma partecipato e che tenga conto del budget stretto dell’amm.ne. In quest’ultimo caso, si palesava, in più, la possibilità di presentare progetti all’amm.ne.

Essendo in questo periodo vitale il tema della questione Sanità, si è discusso del V. Cosentino. L’Ass. Salvati, oltre a fornirci un plico di delibere e comunicazioni scritte dal Comune ai vari Enti, ad oggi dall’amministrazione comunale non ci sono novità su l’Ospedale V. Cosentino.

Sullo specifico tema della Sanità e dei relativi incontri ed iniziative promosse fino ad ora dall’amministrazione, abbiamo palesato il nostro dissenso sulle loro iniziative solitarie, a volte contraddittorie, che inoltre non hanno visto coinvolgere preventivamente alcuna forza politica, men che meno sociale.

Dell’ultima iniziativa solitaria di questa amministrazione, ricordiamo avvenuta nei mesi scorsi, si è appreso per mezzo stampa solo al ritorno da Cosenza, con l’ennesimo pugno di mosche in mano.

Avremmo preferito, nell’incontro di ieri, incentrato sul terzo settore in cui si è parlato a margine di sanità, avere maggiori informazioni sulla Sanità e non assistere ai buoni propositi di una amministrazione che guida il Paese da ben quattro anni, con due elezioni vinte sulla scia delle promesse non solo di riapertura del V. Cosentino ma, anche, di costruzione di una struttura privata che a tutt’oggi giace incompiuta per i motivi ben noti a tutti.

In definitiva, riteniamo che, rispetto all’emergenza in corso e, contestualmente, a quella di riottenere il nostro diritto alla salute violato dalla scellerata chiusura del V. Cosentino, il grave limite della nostra amministrazione sia, più che comunicativo, di metodo,organizzativo e prospettico.

Tuttavia, non buttiamo l’acqua sporca con tutto il bambino e ribadiamo che occorre mettere in atto strategie capaci di attrarre l’attenzione Regionale e Nazionale coinvolgendo Sindaci, Istituzioni, Associazioni.

CARIATI. 16 APRILE 2020. LE LAMPARE BJC

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