LE CASETTE DEI LIBRI: A CARIATI L’ESTATE PROFUMA DI CULTURA CONDIVISA

Piccole biblioteche spontanee crescono in città grazie all'iniziativa dell’associazione Cariati Informazione e Cultura. Libri gratuiti per tutti e un invito a donare, leggere e restituire

Antonio Loiacono

Con l’arrivo dell’estate, Cariati si trasforma in un luogo dove la lettura incontra la condivisione, il relax si intreccia con la cultura e la comunità si riunisce attorno a un gesto semplice ma potentissimo: donare e ricevere un libro.

In un’epoca in cui tutto sembra correre veloce, l’Associazione “Cariati Informazione e Cultura” ha scelto di rallentare, puntando sull’umanità, sul sapere e sulla bellezza delle storie. Tutto ebbe inizio il 10 febbraio 2024: nel giorno del Capodanno cinese, sotto il segno del Drago; quando la città di Cariati ha assistito a un momento storico per la sua comunità: l’inaugurazione della prima Casetta dei Libri in località Ponte, nel cuore del Centro Storico jonico.

L’evento, ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per la diffusione della conoscenza e della lettura nel territorio: idea, questa, partorita dalla fervida mente di Nicola Campoli, già direttore della CNA di Napoli oggi cariatese a tutti gli effetti!

Piccole casette in legno dislocate in alcuni punti strategici della città, dove chiunque può prendere gratuitamente un libro da leggere, restituirlo o lasciarne un altro.

Romanzi, gialli, libri per ragazzi, saggi brevi, racconti di viaggio e narrativa contemporanea: ogni casetta offre una selezione varia e interessante, grazie alla generosità di chi ha donato i primi volumi, contribuendo con passione alla nascita di questi spazi speciali.

“L’obiettivo — spiegano i promotori dell’iniziativa — è stato quello di creare un circuito virtuoso di cultura accessibile a tutti. La lettura può essere una forma di benessere, di evasione, ma anche di riflessione. E condividere un libro, anziché tenerlo su uno scaffale, significa donare esperienze, visioni, emozioni.”

Non a caso, il progetto è stato ribattezzato da molti cittadini con un termine affettuoso e significativo: “Biblioterapia”! Perché leggere fa bene all’anima. E in estate, in particolare, può trasformarsi in un gesto di cura verso sé stessi e verso gli altri.

Le edicole culturali si fondano su un patto non scritto: la fiducia. Nessun controllo, nessuna iscrizione, nessun obbligo. Solo un invito: prendi un libro; leggilo dove e quando vuoi; restituiscilo e se puoi aggiungine uno tuo!

Un gesto semplice, ma che può avere un impatto profondo. “Oggi più che mai – sottolinea l’associazione – c’è bisogno di progetti che uniscano le persone, che favoriscano la diffusione della cultura senza barriere economiche o sociali. Una casetta dei libri è un piccolo presidio di bellezza, gratuito, libero, democratico.”

E c’è anche un aspetto ecologico: i libri trovano nuova vita, evitano la polvere degli scaffali o il destino del macero. Vengono letti, condivisi, apprezzati. Ritornano a essere ciò per cui sono nati: strumenti vivi di conoscenza e immaginazione.

L’auspicio è che l’iniziativa si espanda ulteriormente, con la nascita di nuove casette in altri quartieri e frazioni del territorio, magari anche grazie al contributo di cittadini, scuole, librerie, associazioni o enti locali.

Nel frattempo, Cariati Informazione e Cultura rinnova l’invito a tutti:
Approfittate dell’estate per leggere. Ma non solo per voi. Leggete anche per nutrire un circolo virtuoso. Siate parte del viaggio di un libro.

Un libro donato è un seme. E se piantato nel terreno giusto – come queste piccole biblioteche spontanee – può far nascere una foresta di idee, dialoghi, sogni e cambiamento.

Non siate timidi. Avvicinatevi, prendete un libro, portatelo con voi: al mare, sotto un albero, sulla panchina di una piazza silenziosa o nel silenzio fresco di una sera d’estate. Sfogliatelo, scopritelo, lasciate che le parole vi facciano compagnia.

Perché leggere non è solo un passatempo: è un atto di libertà, un modo per rallentare, per ricordare chi siamo e chi potremmo diventare.

Poi, quando avrete finito, tornate. Riportate quel libro nella sua casetta, oppure lasciatene un altro, magari uno che vi ha fatto ridere, commuovere, riflettere. Un libro che parla anche un po’ di voi.

Non serve molto. Un gesto semplice. Ma dentro c’è una promessa: quella di alimentare una piccola comunità di lettori, di creare un filo invisibile che lega sconosciuti attraverso storie condivise.

Quel libro che oggi prendete tra le mani è già passato da altre mani, da altri occhi, da altre vite. E continuerà il suo viaggio, magari con una dedica, una sottolineatura, una piega in un angolo. È la traccia viva di un passaggio, di un incontro che non ha bisogno di parole.

Restituire un libro – o lasciarne uno nuovo – è un atto di fiducia. È dire: “Questo mi ha fatto bene, spero faccia bene anche a te”.

Ecco perché questo piccolo gesto vale tanto. Perché in un mondo che spesso divide, un libro condiviso è una mano tesa.
Un invito silenzioso a restare umani!

 

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