LA CHIAMANO NOSTALGIA E INVECE E’ IGNORANZA, O FORSE AMNESIA

Il fascismo, in Italia, è ancora un reato

Ero in un negozio, giorni fa, e sopra la cassa ne ho visti diversi, appesi al muro uno accanto all’’altro come si fa con quelli dei carabinieri: era una sfilza di calendari dedicati a Mussolini. Poi stamattina, nella vetrina di una cartoleria, ho notato, esposta in bella vista, “L’’agenda Mussolini 2016”.

D’’altra parte basta fermarsi in un qualunque autogrill sulla A14, tra Rimini e Bologna, per trovare in mostra, accanto ai DVD di Jovanotti e Laura Pausini ed ai salumi Fini, anche memorabilia varie del ventennio, per lo più incentrate sulla figura del personaggio in questione.

Ho anche indagato un po’’ sulla rete ed ho scoperto che i calendari dedicati a Mussolini sono in vendita anche su Amazon. E fossero solo i calendari: si può ottenere un busto del Mascellone spendendo soli 25 euro, con 17,95 euro più spese di spedizione si può acquistare la bandiera della RSI, a 13,98 è in vendita una custodia per iPhone 5S con l’effigie del duce, mentre l’’orologio con tricolore, stemma sabaudo e ritratto di Mussolini in posa guerriera costa la bellezza di 144 euro più 19 e rotti di spedizione; e via di seguito, con altra paccottiglia tesa a ricordare, o piuttosto a esaltare, Mussolini e tutto ciò che è stato ed ha rappresentato.

Tutto questo in barba alla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, comma primo, che vieta la riorganizzazione del partito fascista, poi attuata con la legge 645 del 1952, secondo la quale si ha riorganizzazione del partito fascista, tra l’’altro, se un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque [……] rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.

Per quanto sia una norma controversa e perfino discutibile, visto che incide sulla libertà di opinione sancita dalla stessa Costituzione nel Titolo I, finché la Corte Costituzionale non la dichiarerà a sua volta illegittima bisognerebbe imporne il rispetto.

Ma anche mettendo da parte l’’aspetto legale e penale della questione, quando mi trovo davanti a quella roba non posso fare a meno di chiedermi da dove nasca, se non dalla più crassa ignoranza, la voglia di tanta gente di rimpiangere quell’’uomo e le sue gesta.

Solo un ignorante, infatti, può pensare che Mussolini sia stato un campione di virtù: anche prescindendo dalla fine che ha fatto fare a Gramsci, a Matteotti e tanti altri oppositori politici; e anche prescindendo dalle leggi razziali, dall’’alleanza con Hitler, dalla pugnalata alle spalle della Francia e dagli orrori della Repubblica di Salò, la sua statura morale era prossima al livello del suolo. Basti ricordare i sei milioni di dollari (dollari dell’’epoca, che valevano una diecina di volte quelli attuali) che Mussolini, mentre gli americani bombardavano l’’Italia, fece trasferire allo IOR per il successivo inoltro negli Stati Uniti a suo vantaggio; e il tentativo di fuga in Svizzera travestito da soldato tedesco, con la cassa, dopo che sui muri di tutta Italia aveva fatto stampare la famosa scritta: “Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi”.

In conclusione, nostalgici dalla memoria corta o del tutto assente, fatevi furbi: invece di dedicarvi alla masturbazione mentale sul calendario del duce, praticate quella fisica sul calendario di Playboy.

Vedrete che così, alla fine, qualcosa almeno vi resterà in mano.

Giuseppe Riccardo Festa

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