Io, Orietta Berti, Matteo … e il brindisi metallico!

Bene o male i rapporti sociali sono stati nuovamente e bruscamente interrotti

L’incubo della pandemia ha riguardo indistintamente un po’ tutti in questi giorni di festività natalizie. La tranquillità quotidiana è stata messa a serio rischio. Bene o male i rapporti sociali sono stati nuovamente e bruscamente interrotti. Ci siamo abituati a fare passi solo se ben ponderati. La sfiducia nei confronti degli altri è andata crescendo, quali potenziali portatori del terribile virus. Sono mutate, allora, le tradizionali abitudini, che caratterizzavano un tempo – quanto le sento lontane – le. queste giornate di festività, trasformando di conseguenza i nostri comportamenti.

Ed ecco che mi sono ritrovato a festeggiare il Capodanno nell’ambito della mia stretta cerchia di famiglia. Per intenderci solo con moglie e figli, per giunta una anche in inflessibile isolamento e in collegamento al tavolo imbandito solo da remoto. Che strana la vita, mai avrei immaginato in passato una cosa di questo tipo che di sicuro andrà raccontata ai posteri. Insomma, un quarto di cena di Capodanno trascorsa in maniera metallica, così come anche, rigorosamente, il brindisi di mezzanotte. Assolutamente nessuna deroga al rigido protocollo casalingo! E poi quanto di più triste ci possa essere. Nessun abbraccio e bacio, meglio ancora nessun slancio emotivo, tutto si è svolto secondo un copione ben preciso a debita distanza.

Infine, un’annotazione di colore. Perché la frugale cena a tre, più il componente da remoto, si è svolta velocemente, lo zapping tra le tradizionali trasmissioni televisive di fine anno sono andate per la maggiore, regalando così un pò di compagnia e illusoria felicità. Dopo il discorso del Presidente della Repubblica è arrivata sul piccolo schermo, nientedimeno, che l’intramontabile Oretta Berti.

È stata lei a scandire il seguitissimo countdown di fine anno su Rai1. Vestita in sgargiante fucsia, mi ha colpita o meglio scioccato. Ebbene alla mia sincera esternazione ad alta voce espressa ad alta voce alla stanza: “ci mancava, in questo magico Capodanno, solo Orietta Berti!”. A seguire ho immediatamente incassato un severo richiamo da parte di mio figlio: “papà ti prego che dici … Orietta Berti oggi è un’artista conosciutissima e seguitissima. È un mito.” A quel punto non mi è restato, alle 00.01 in punto, che chiudere con il vecchio anno ritirandomi silenziosamente in camera da letto, nella viva speranza di un nuovo e ridente 2022.

Nicola Campoli

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