INCOMPRENSIBILE LA REAZIONE DELL’UDC

DICHIARAZIONE DI GIUSEPPE CAPUTO ROSSANO (Cs), Venerdì 1 marzo 2013 – Non ritenevo che un’analisi della situazione politica, alla luce degli ultimi dati elettorali, potesse determinare un attacco violento e strumentale dell’Udc cittadina nei miei confronti. Quella letta sulla stampa, infatti, è parsa quasi come un’intimidazione, un attentato alla mia libertà di parola, con scenari apocalittici in sottofondo; come se qualcuno avesse pensato di mettere alla porta i rappresentanti dell’Udc a livello regionale e locale. Mentre, da parte mia, nulla di tutto ciò è stato sostenuto. Ho sempre riconosciuto, a gran voce, le gravissime questioni aperte della sanità, dei trasporti, del tribunale, della SS106 e dell’emergenza rifiuti; fattori di crisi, questi ultimi, che hanno determinato, anche nella nostra Città, l’avanzata di Grillo e la flessione del Pdl. Proprio partendo da questa presa di coscienza, ritenevo e ritengo che non si possa evitare, per rendere più incisiva l’azione di governo regionale ed anche locale nei prossimi mesi, di analizzare, in maniera serena ed oggettiva, i risultati e gli obiettivi raggiunti per poter avviare eventuali correttivi. Io mi fermo alle analisi, rivendicandone il diritto ed il dovere; poi, le eventuali terapie da adottare, spettano ovviamente ad altri. E non è certamente un reato di lesa maestà affermare che, in talune situazioni, la presenza dell’Udc negli organi di governo sia sovradimensionata rispetto alla rappresentanza consiliare. Un concetto ribadito più volte, che rientra nella libera dialettica parlamentare. Per cui la reazione dell’Udc appare incomprensibile! Non ho mai negato il ridimensionamento del Pdl in queste elezioni politiche. Ho solo sottolineato come, in un quadro difficile ed in territori particolarmente sofferenti come il nostro, il posizionamento al secondo posto dopo il fenomeno Grillo rappresenti per il Pdl e per la Giunta SCOPELLITI un sostanziale atto di fiducia dell’elettorato con un appello accorato, però, ad invertire la rotta. Così come non è accettabile parlare di mio silenzio assordante rispetto alle tante esigenze di questo territorio. Vi erano e vi sono, semmai, delle differenze di stile anche nell’interpretare il proprio ruolo, politico ed istituzionale. L’Udc poteva e può informarsi direttamente dai propri referenti regionali e verificare se e quali posizioni ho assunto in più di un’occasione, in seno alla maggioranza regionale, dove ho ripetutamente motivato sia i miei dubbi rispetto a ciò che si poteva e doveva fare per rendere più efficaci tante delle politiche regionali messe in campo in questi primi tre anni; sia l’esigenza di porre in essere una urgente verifica settore per settore, considerando anche la necessità, oggi resasi oggettivamente più impellente, di garantire un maggiore equilibrio tra forze politiche nelle posizioni di governo e di sottogoverno.

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