Il mio Natale 2020: il suono del silenzio

Il rumore del silenzio ha dominato le nostre giornate festive

Da qualche ora il Natale 2020 é alle nostre spalle. È stata inevitabilmente una ricorrenza diversa. Che resterà bene impressa nella nostra memoria. 

Le stringenti regole ci hanno relegato a casa. Le strade erano deserte, al punto che camminando rimbombava il suono dei passi. 

Diciamo che non è riuscito a passare il solito entusiasmo natalizio. Bloccato sul nascere.

La nostra è stata una clausura obbligata. C’era poco da fare. Abbiamo dovuto ingegnarci, affinché il tempo passasse e non cedessimo alla triste malinconia. 

Il rumore del silenzio ha dominato le nostre giornate festive, facendoci percepire di quanto inutile frastuono fossero piene le nostre abituali giornate.

Abbiamo fatto a meno di ogni possibile contatto umano. L’abbiamo respinto in modo rigoroso.

Non so proprio cosa ci siamo persi di un Natale davvero anomalo, che resterà nella storia della nostra vita.

Sarebbe un grave errore pensare di spazzare via l’ultimo Natale come se nulla fosse stato.

Una riflessione imperdonabile. Magari dobbiamo fare l’impossibile, perché ciò non entri nella nostra quotidianità. 

Una prova di grande maturità sarebbe, invece, capire cosa abbiamo attraversato, come l’abbiamo fatto e come riuscire ad affrontare il futuro, aprendo nuove porte con chiavi completamente diverse. 

Ovvero a questo deve servire il “fantasma” del Natale che abbiamo da poco festeggiato in modo irrituale. Il futuro non ci spaventa!

Nicola Campoli

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