
Se c’era un dicastero che avrebbe potuto candidarsi a protagonista di una commedia degli errori, quello del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili vincerebbe a mani basse. Tra guasti, ritardi epocali e treni che sembrano più dediti all’arte dell’autodistruzione che al trasporto passeggeri, il Salvini ministro ha ormai il ruolo di illusionista piuttosto che di amministratore pubblico.
I convogli si fermano senza preavviso, i passeggeri restano in attesa di un miracolo ed i tabelloni degli orari sembrano più una collezione di fake news che una guida affidabile. “Stiamo lavorando per migliorare il servizio”, dichiara il buon Matteo, mentre il servizio lavora invece per scomparire del tutto.
Ultimo esempio? Nelle prime ore di sabato 11 gennaio anno del Signore 2025, alla stazione di Milano Centrale, molti treni hanno accumulato tantissimo ritardo o non sono proprio partiti. La circolazione è stata rallentata sulle linee Milano-Genova e Milano-Venezia, mentre quella Milano-Bologna è stata gestita su percorsi alternativi. Ormai viaggiare in Italia è diventata una roulette russa su rotaia: ce la farà il treno ad arrivare a destinazione? Oppure si fermerà in mezzo alla campagna con i viaggiatori intenti a sperimentare la vita da naufraghi su terraferma?
Ogni settimana, il Ministro “verde bile” promette interventi risolutivi: “Più investimenti, più manutenzione, più efficienza!”. Ma i cittadini si chiedono se per caso quei fondi non siano finiti in una realtà parallela, dato che sulle nostre tratte la situazione continua a peggiorare. Forse il Ministero ha confuso “Alta Velocità” con “Alta Casualità”?
Nel frattempo, le giustificazioni ufficiali si fanno sempre più creative: dalle “condizioni meteo avverse” (perché in questo periodo il freddo è un ostacolo insormontabile) fino agli “inconvenienti tecnici imprevisti” (tipo il fatto che i treni non funzionano). L’unica vera certezza è che chi viaggia con i mezzi pubblici sviluppa un talento da esperto stratega, degno delle migliori accademie militari.
A questo punto, perché non ufficializzare il caos? Il Ministero potrebbe lanciare nuove proposte rivoluzionarie:
-Il treno-lotteria: chi indovina il ritardo esatto vince un biglietto gratuito… per un altro viaggio infernale!
-La corsa campestre obbligatoria: quando il treno si ferma, tutti a camminare fino alla stazione più vicina!
-Il reality show “Pendolari all’inferno”: i passeggeri si sfidano a sopravvivere tra annunci incomprensibili e carrozze sovraffollate.
Scherzi a parte, forse Matteo Salvini dovrebbe scendere dal suo ufficio e provare l’ebbrezza di un viaggio reale su uno dei treni nazionali. Ma attenzione: potrebbe non tornare mai più: nel giùbilo di tutti!
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