IL LOBBYING È ATTIVITÀ PROFESSIONALE COMPLESSA MONTESANTO A TELEA1 SU RUOLO LOBBY IN EUROPA APPELLO AI GIOVANI: QUI SI PUÒ ANCORA INVENTARE Rossano (Cs) Sabato, 28 Maggio 2011 I lobbisti sono quelle persone che per farmi comprendere un problema impiegano 10 minuti e mi lasciano sulla scrivania cinque fogli di carta. Per spiegarmi lo stesso problema i miei collaboratori impiegano tre giorni e decine di pagine. E a partire da questa citazione di John Fitzgerald KENNEDY che è partito il confronto su metodi, contenuti, strategie ed attività del lobbying in Italia ed in Europa, tra Lenin MONTESANTO, amministratore della Montesanto Sas, una delle prime società di comunicazione e lobbying in Calabria e la giornalista Anna Patrizia PUGLIESE, stamani in diretta su TeleA1 ed in replica alle ore 12.15 circa. La prima cosa da fare ha detto MONTESANTO rispondendo alle provocazioni della PUGLIESE è sgombrare il campo da ciò che lobbying non è. Spesso, infatti, il termine lobby, che per noi italiani dovrebbe essere più facile far derivare dal latino lobium, che vuol dire chiostro, viene erroneamente associato a poteri occulti, pervasivi, ramificati. Viene un po usato come secchio della spazzatura, senza neppure praticare la differenziata! Prevale cioè unaccezione negativa. Il lobbying, al contrario, è unattività professionale complessa, che richiede competenze e capacità diverse, e che consiste nel far incontrare e conciliare, in modo trasparente, legittimi interessi del privato con quelli dei decisori politico-istituzionali. Nel corso della chiacchierata è stato sottolineato il gap grave di lobbisti e funzionari italiani in sede comunitaria, a Bruxelles, dove vengono concordate ed assunte la maggior parte delle decisioni e delle norme che i Paesi membri sono chiamati soltanto ad applicare, spesso vedi il caso recente della direttiva UE sulla pesca con conseguenza negative ma soprattutto paradossali sulle categorie locali interessate. Nel corso della trasmissione, MONTESANTO, la cui società, da ultimo, ha curato la comunicazione politico-elettorale dei due candidati a sindaco eletti di Cariati SERO e di Rossano ANTONIOTTI si è soffermato molto sul ruolo strategico della formazione continua e della difesa del merito, come metodo e condizione di crescita dei singoli e delle comunità, nelle aziende e nelle istituzioni, lanciando un appello finale a tanti giovani professionisti trasferitisi fuori sede a considerare la propria terra un luogo ideale, dopo la formazione in Italia ma meglio allestero, in cui ancora poter trovare-inventare-sperimentare.
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