il filologo Giovanni Sapia apre la stagione dei Caffè Letterari

L’illustre filologo calabrese Giovanni Sapia, direttore dell’Università popolare di Rossano, ha aperto il ventitreesimo Caffè Letterario in Piazza Friozzi, nel meraviglioso Borgo antico, presentando la sua ultima fatica letteraria: Il romanzo del Casale. Il romanzo, un genere nuovo della sua produzione, unanimemente definito dalla critica un classico della letteratura meridionale, traccia un secolo di storia che rivive nelle vicende quotidiane di un villaggio calabrese. Passi dell’opera sono stati letti dall’attore Mario Lucarelli dinanzi ad un pubblico numeroso e competente. Per la cronaca, il libro è stato di recente al centro di una vivace polemica, giacché lo scrittore è convinto che «la sceneggiatura di Baaria (il noto film di Giuseppe Tornatore, ndc) ha delle “inspiegabili” corrispondenze col mio romanzo”. Ma questa è un’altra storia, perché Giovanni Sapia (tra gli altri e numerosi riconoscimenti, vincitore del Premio Villa San Giovanni 1968 per la filologia classica), autore di conclamate opere letterarie e storiche, preside di Liceo per più di 30 anni, pluripremiato per i meriti acquisiti nella cultura e nella scuola e noto anche per finezza ed eleganza di stile e di lingua, ha spostato l’asse della serata sulla cultura intesa in senso sociologico prendendo ad esempio il modello Cariati. “Una città che cresce, vogliosa di un traguardo che la collochi tra i punti di riferimento della migliore Calabria. Cresce nell’antico borgo marinaro; nel borgo alto, che nella solida geometria della cinta muraria custodisce la storia feudale, conciliando i nuovi fermenti con l’antico; nelle ville e negli opifici sparsi tutt’intorno nella campagna, testimoni, le une e gli altri, di sofferenza e d’amore, di partenze e ritorni, di genio e industriosità. Il cemento che lega il tutto è quello della cultura, ridesto da antiche radici”. Ma la “piccola Cariati”, rivela l’ospite, ormai protesa nell’Europa, “mira più alto e più lontano. La globalizzazione della cultura vi trova un esempio nuovo ed ardimentoso con l’accoglienza annuale, attraverso il Meeting Euromediterraneo, di un folto gruppo di universitari di ogni nazionalità, che visitano il territorio, esplorano culture, confrontano idee ed esperienze, inventano anche i termini di reciproca comprensione nella varietà delle lingue.

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