IL 27 GENNAIO A FERRAMONTI MEDAGLIA D’ONORE AL SOLDATO GIOVANNI AGAZIO

Sarà il prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro a consegnare la Medaglia d’Onore ai familiari del milite Giovanni Agazio. La cerimonia in ricordo dei cittadini italiani deportati nei lager nazisti è prevista per domenica 27 gennaio prossimo, Giornata della Memoria, alle ore 10,00 nell’ex campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia. Giovanni Agazio, classe 1923, era un giovane agricoltore cariatese chiamato alle armi all’età di vent’anni, nonostante la sua salute cagionevole. Assegnato al 53° reggimento di Fanteria “Umbria” di Biella, l’8 settembre 1943, a seguito di un’imboscata da parte dei tedeschi, venne catturato a Reggio Emilia nel momento in cui, proclamato l’armistizio, probabilmente stava progettando, come altri 800 mila soldati, il suo ritorno nel paese d’origine. Deportato, insieme con altri commilitoni, nel lager di Stanlag XI B a Fallingbostel, nella Bassa Sassonia, a Nord Ovest della Germania, venne sottoposto a lavori forzati e maltrattamenti di ogni genere. Dopo 7 mesi di dura prigionia, ai limiti della sopravvivenza per le condizioni disumane, venne ricoverato per una polmonite all’infermeria del lager e, il 25 marzo 1944, spirò con il conforto religioso fornito dal cappellano dei prigionieri italiani, il sacerdote Giuseppe Campora. Sepolto nel campo di concentramento, nel 1957 i suoi resti vennero riesumati dal Ministero della Difesa e trasferiti nel cimitero militare di Amburgo. Le spoglie del soldato di Cariati, di cui si erano perse le tracce, per interesse della famiglia, hanno fatto rientro in patria dopo quasi 70 anni. Le ricerche erano partite, tempo addietro, da una segnalazione del professor Rocco Taliano Grasso che ha consentito ai parenti di individuare il luogo esatto dove Giovanni si trovava. Del complesso iter burocratico si è occupato, poi, il nipote il nipote Leonardo Agazio, che è riuscito a riportare i suoi resti a Cariati, dove è stato accolto il 6 ottobre scorso con tutti gli onori del rango. “È significativo che tale riconoscimento a mio zio – ha dichiarato il nipote – arrivi in questa Giornata particolare, in cui si fa memoria dell’orrore rivelato nel luogo simbolo per eccellenza, il campo di concentramento. Abbiamo il dovere morale e civile di far conoscere alle generazioni future le gesta di questi martiri- eroi, ha affermato concludendo, il loro sacrificio e non dimenticare mai quanti, come zio Giovanni, hanno pagato con la propria giovane vita il prezzo della nostra libertà”. Ora la famiglia attende un altro gesto di riconoscenza, questa volta da parte delle Istituzioni locali: l’intitolazione di una via o di una piazza al milite Agazio nel paese natìo, anche a nome di tutti gli Internati Italiani, richiesta al sindaco Filippo Sero e promossa da una raccolta di firme.

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