
■Antonio Loiacono
Scala Coeli, il piccolo paese all’ombra del Colle delle Rose, oggi può vantare con orgoglio uno dei suoi figli più promettenti: Goriziano Abruzzese, fresco di laurea in Beni Culturali presso l’Università di Perugia. Con una tesi dal titolo “Il cardinale Richelieu: genio politico e architetto dell’assolutismo nell’Europa del XVII secolo”, Abruzzese non solo dimostra una passione ed una dedizione non comuni verso la storia, ma offre un esempio di come le nuove generazioni possano essere protagoniste di un cambiamento positivo e consapevole in un mondo sempre più complesso e, spesso, conflittuale.
Il lavoro di Abruzzese si è concentrato su un personaggio storico di grande impatto: Armand-Jean du Plessis, meglio noto come cardinale Richelieu. Figura di spicco della Francia del Seicento, Richelieu viene spesso ricordato per la sua politica inflessibile e per i tratti oscuri che la letteratura, specialmente quella di Alexandre Dumas, ha contribuito ad imprimere nella coscienza collettiva. Abruzzese, però, con il suo studio rigoroso ed attento, si impegna a superare questo cliché ed a restituire al cardinale la sua dimensione reale: quella di un uomo pragmatico, guidato dal senso del dovere, che posizionò la Francia al centro della scena europea, trasformandola in una potenza dominante.
La scelta di approfondire un argomento di questo tipo denota non solo interesse per la storia, ma anche una straordinaria volontà di comprendere le radici profonde dell’Europa moderna. Un compito impegnativo che Abruzzese ha affrontato con intelligenza e tenacia, traendo il meglio dalle fonti storiche più rilevanti. Le biografie di Stefano Tabacchi e di Burckhardt, così come le opere degli storici V.L. Tapié e H.J. Elliot, hanno permesso al giovane scalese di mettere a fuoco una figura più complessa e sfaccettata di Richelieu, lontana dagli stereotipi.
È interessante osservare come giovani come Goriziano Abruzzese rappresentino un esempio di dedizione alla ricerca e di speranza per un domani diverso. Conoscere il passato è uno dei primi passi per evitare che si ripetano gli errori, specie quelli di natura politica e militare. Come ci insegna la storia, il fanatismo e la manipolazione del potere portano quasi sempre a conflitti e divisioni, ed il lavoro di Abruzzese, riportando alla luce un’immagine onesta e completa di Richelieu, ci ricorda come la conoscenza e l’analisi critica siano strumenti di pace e di crescita.
Ogni generazione spera che la prossima possa vivere in un mondo più giusto e armonioso, e spesso si affida a loro il compito di costruirlo. Il percorso di Abruzzese e di tanti altri giovani studiosi e studiosi della cultura, della storia e delle arti può essere considerato una pietra miliare di questo cambiamento. A differenza del passato, che tendeva a guardare acriticamente a figure di potere, oggi questi giovani cercano di scoprire la verità, analizzando le complessità e le contraddizioni di personaggi storici controversi, così da offrire un’immagine onesta e completa, che sia fonte di insegnamento.
La scelta di Abruzzese (il nuovo Indiana Jones!) di dedicarsi alla storia del cardinale Richelieu non è solo un interesse personale, ma anche una visione ben precisa di ciò che dovrebbe essere la politica: uno strumento per il bene comune, dove il compromesso e la ricerca della stabilità sono prioritari rispetto all’ambizione personale. Una lezione che dovremmo ricordare in questi tempi, dove le divisioni ed i conflitti sembrano acuirsi.
Ogni giovane studioso, ogni ricercatore che si impegna con passione e metodo nella scoperta della verità, rappresenta un segno di speranza per un mondo che non deve più ricorrere alla violenza per affermare il proprio potere. La speranza è che, grazie a ragazzi come Goriziano Abruzzese, si possa sviluppare una società in cui la cultura e la storia siano gli strumenti per costruire ponti e abbattere barriere.
Goriziano Abruzzese, con la sua tesi ed il suo impegno, ci dimostra che il futuro è fatto di piccoli passi, ma fondamentali. Se questi passi saranno mossi da giovani consapevoli, preparati ed animati dal desiderio di migliorare il mondo, allora potremo finalmente sperare in un domani meno bellicoso e più umano. L’augurio per i ragazzi di oggi è che sappiano guardare al passato per costruire un futuro fondato sulla comprensione e sulla cooperazione, proprio come Goriziano ha fatto nel suo straordinario percorso accademico. Scala Coeli può davvero essere orgogliosa di questo giovane.
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