
La Centrale Operativa della Compagnia dei Carabinieri di Rossano ha diffuso un comunicato stampa che dà da riflettere. Nel tardo pomeriggio di ieri, alle 19, una pattuglia dellArma era di servizio a Rossano, in Corso Garibaldi. Ordinaria amministrazione: fermano unauto ogni tanto, due dita alla visiera del berretto, e poi, possiamo immaginarlo, la solita richiesta: favorisca il libretto e la patente. È capitato a noi tutti, una volta o laltra, e noi tutti abbiamo avuto un piccolo soprassalto, chiedendoci se magari andavamo troppo forte, o avevamo qualche luce spenta, o chissà che accidenti daltro. Solo che noi, anche se eravamo perfettamente in regola, abbiamo accostato, abbiamo frugato nel cassetto del cruscotto e nelle tasche, e con un sorriso fra lo scemo e il contrito, contando sulla benevolenza dei militari, abbiamo abbassato il finestrino e teso le carte, magari bofonchiando una scusa non richiesta: Non mi sembrava dandare troppo forte, oppure Buongiorno, cè qualcosa che non va?. E poi siamo rimasti in trepida attesa mentre il controllo seguiva il suo corso. Ma noi siamo persone normali. Per noi lagente dei Carabinieri o della Stradale che ci ferma sta facendo il suo dovere. E se alla fine del controllo ci appioppa una multa, malediciamo la sorte, o quello stramaledetto fanalino spento, o la distrazione; tutto, insomma, ma non loro, gli agenti che, poveracci, devono passare un sabato sera sulla strada a fare multe invece di andare a ballare con la fidanzata o andare al cinema con la moglie. Non così la pensano invece i fratelli A.G. ed A.M., rossanesi, rispettivamente classe 1985 e 1988, il primo con numerosi precedenti, laltro addirittura sorvegliato speciale. Insomma, due ragazzi precoci: così giovani e già così delinquenti. I due, fermati, si sono messi a profferire frasi irriguardose e minacciose (così il comunicato a firma del tenente Proietti) e addirittura hanno aggredito i carabinieri: improvvisamente li affrontavano strattonandoli. Fortunatamente, nessuno sè fatto male: gli agenti li hanno bloccati, arrestati, e poi il P.M. di turno della Procura di Castrovillari, la Dottoressa Cozza, Ex art. 121 Disp. Att. C.P.P. li ha rimessi in libertà. Non è che uno degli innumerevoli episodi che si verificano ogni giorno, un po dappertutto anche se, temiamo, più spesso qui, nel nostro Sud, dove è più frequente il formarsi di mentalità distorte che inducono alcuni a ritenersi al di sopra della legge, che disprezzano e pensano di poter infrangere a proprio piacimento; e che si ritengono intoccabili, tanto da poter insultare e aggredire chi quella legge è chiamato ad applicare e far rispettare. La P.M. ha dovuto rilasciarli. Immaginiamo che labbia fatto con un sospiro e scuotendo il capo, ma qualcosa ci dice che una notte in guardina, a quei due fratelli arroganti, volgari e violenti, glielavrebbe fatta passare volentieri.
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