Cura nelle Rotatorie della SS 106

Lungo il tratto tra Sibari e Crotone della strada statale 106 della Calabria, sul versante del basso ionio cosentino, tra le arterie in Italia dove si registrano nel corso dell’anno il maggiore numero di incidenti stradali mortali, sono state realizzate una serie di rotatorie. Prima e dopo i centri abitati e agli svincoli secondari più importanti.

L’obiettivo è ben chiaro. Quello indurre agli automobilisti a moderare la velocità, rispettando i limiti fissati. Primo elemento di causa di innumerevoli e tragici sinistri.

Fin qui tutta seconda regola. L’auspicio è che le tante infrastrutture realizzate a corredo della sede stradale possano servire quale deterrente agli innumerevoli incidenti.

Osservando le rotatorie e pensando che siamo in un’area turistica, molto frequentata nel periodo primavera/estate, sarebbe forse opportuno ai fini della cura dell’immagine dei luoghi non lasciarle in uno stato di abbandono. Erba alta e incolta, senza alcuna cura.

Perché l’ANAS non induce l’adozione delle nuove sedi stradali alle diverse amministrazioni comunali che si susseguono lungo la SS 106 e che a loro volta possono affidarle ad aziende locali?

O meglio perché non riflettere sul possibile allestimento di sculture che promuovono aspetti del territorio? Infatti, le rotatorie sono un luogo eccellente dove installare vere e proprie opere d’arte, in una galleria d’arte permanente di belle e “diversamente belle” sculture contemporanee, facilmente fruibili da tutti. Ci sono molti esempi del genere nel resto d’Italia e nel mondo.

Percorrere l’arteria e imbattersi con rotatorie accoglienti e curate sarebbe tutt’altra cosa quale biglietto da visita ai turisti che decidono di trascorrere le loro vacanze in loco.

Nicola Campoli

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