Che fretta c’era … Cariati nell’Associazione Borghi Autentici d’Italia

E’, dunque, positiva la sensibilità espressa in tale direzione dall’amministrazione comunale.

Plaudo all’adesione all’Associazione Borghi Autentici dell’Amministrazione comunale di Cariati. Per chi non la conoscesse si tratta di una comunità importante di livello nazionale, che aggrega i più bei centri storici disseminati lungo la nostra Penisola.

Cariati merita senza alcun dubbio di far parte del prestigioso club per la sua ricca storia, forza cultura e impareggiabile bellezza paesaggistica.

L’auspico migliore è che Cariati diventi anche molto presto “motore” dell’Associazione, conquistando così un ruolo da protagonista.

E’ un’occasione da cogliere e da cavalcare in termini di progettualità finalizzate, alla valorizzazione e promozione dell’antico centro storico.

Tutti questi tesori rappresentano una risorsa inestimabile che va di sicuro custodita, valorizzata e integrata con progettualità che ne rendano permanente la vita e con innovativi percorsi di sviluppo del turismo culturale.

Cariati ha un patrimonio inestimabile e dobbiamo tutti fare in modo di consegnarlo, incrementandone il valore, alle generazioni più giovani.

L’impegno per alimentare la qualità di Cariati richiede capacità di programmazione su scala ampia, e impone fondamentali riflessioni sulla sostenibilità dello sviluppo e trasformazione del territorio.

E’, dunque, positiva la sensibilità espressa in tale direzione dall’amministrazione comunale. Mi auguro che l’adesione rappresenti solo un punto di inizio trovando, altresì, terreno fattivo già dai prossimi mesi.

Un’ultima considerazione, legata al titolo piuttosto ironico – non me ne vogliano gli amministratori pubblici – che ho scelto per la mia breve riflessione.

Già nel lontano 2013 e poi successivamente nel 2016 le pagine di cariatiNet.it ospitavano una mia nota che per ben due volte “spingeva” lungo l’alveo dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia.

Importante, tuttavia, aver raggiunto l’obiettivo anche se sono passati, ahimè, troppi anni. A volte sarebbe interessante cogliere le considerazioni non solo come critiche, ma come occasioni da valorizzare e mettere a fattor comune!

Nicola Campoli

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