CARIATI, PROGETTO PER FAR RIPARTIRE IL TEATRO

Con la cultura si mangia e cresce socialmente ed economicamente una comunità, un territorio, il Paese. È questo il leit motiv del progetto “IL TEATRO SOCIALMENTE UTILE”, promosso dall’artista dell’identità, il cantautore e musicista cariatese Cataldo PERRI e finalizzato a rimettere in movimento l’importante struttura cittadina e territoriale e, con essa, la voglia di fare e produrre cultura per far girare l’economia. Per discutere della proposta, insieme a PERRI, il poeta Rocco TALIANO GRASSO, la scrittrice Assunta SCORPINITI e Aldo FORTINO uno dei promotori della rete di ricettività diffusa nella Cittadella Medioevale, più i presidenti delle associazioni locali hanno dato appuntamento alla cittadinanza per domani SABATO 11 alle ORE 18.30 al Cinema Teatro Comunale. Fare vivere il Teatro, struttura riportata alla luce dopo anni non ritorni nell’oblio. Dimostriamo che l’arte, in tutte le sue forme, non è la solita seccatura dei bilanci delle istituzioni. Il progetto è quello di destinare gli utili delle attività ad opere di rilievo sociale. Tra i primi obiettivi il finanziamento dell’assente impianto di climatizzazione. Sempre più spesso – dichiara PERRI – capita di ascoltare l’ignorante di turno secondo il quale con la cultura non si mangia. Niente di più falso! È proprio questa – va avanti – ad orientare le scelte concrete e pragmatiche della vita. La cultura può diventare il volano dell’economia locale e nazionale. Dopo tanti anni di abbandono – continua – finalmente la struttura è stata portata a compimento nel 2007 ed ha vissuto tre anni di attivismo artistico caratterizzato da stagioni teatrali dignitose. In virtù della grave crisi economica – precisa – è diventato difficilissimo allestire una programmazione che coinvolga attori e compagnie di grido. L’incontro di domani (SABATO 11), che dovrà essere caratterizzato da spirito costruttivo e non da una rappresentazione sterile di dannosi narcisismi conflittuali, dovrà avere l’obiettivo unico ed utile di programmare con le energie artistiche locali una stagione invernale quasi a costo zero. I proventi utili dei biglietti potrebbero essere destinati ad opere di utilità sociale come ad esempio la climatizzazione del teatro o un’ambulanza attrezzata per la rianimazione. In questo modo – conclude PERRI – gli stessi cittadini si invoglierebbero a collaborare anche attraverso l’acquisto, per esempio, di un abbonamento. Gli obiettivi che si potrebbero raggiungere sono due: più presenze al teatro e, di conseguenza, più risorse per finanziare le stagioni teatrali e, quindi, i progetti di pubblica utilità. Più di duemila anni fa l’antica Sibari e tanti altri insediamenti della Magna Grecia costruivano gli anfiteatri come opere urbanistiche prioritarie, ora i teatri chiudono o li trasformiamo in squallide multisale invase da popcorn! – (Fonte MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying).

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