Cariati: merita di vincere, per le nuove generazioni.

Ci sono poi alcuni giovani che credono tanto nelle iniziative imprenditoriali

L’economia italiana è soggetta a tante incertezze. Ancora di più quella del Mezzogiorno del nostro Paese. Il nostro domani è legato sia all’andamento della preoccupante crisi sanitaria, che continua a imperversare, sia alle decisioni di carattere di politica economica che l’Europa sta prendendo in queste ultime giornate. 

Fin qui domina l’imprevedibilità che genera anche una scarsa fiducia sul futuro prossimo della nostra società, e in particolare del Sud Italia. Frequento da tempo una località turistica del basso ionio cosentino. Davvero il profondo Sud della nostra Penisola. 

Parlo del Comune di Cariati, un luogo magico come fantastico è il suo mare cristallino. Un bene naturale molto prezioso e ancora poco finalizzato alla crescita economica del luogo. Classico luogo comune di molte realtà meridionali. Qui la crisi post pandemia si fa sentire. La stagione estiva è un gran punto interrogativo con tutte le sue incertezze. 

Mi fa piacere però una cosa. Nonostante il contesto, di sicuro non dei migliori, ci sono poi alcuni giovani che credono tanto nelle iniziative imprenditoriali che intraprendono in loco con grande coraggio e passione, che li porta a non guardare tutto ciò che di negativo li circonda. L’applicazione concreta della teoria economica della “mano che nasconde”, in questo caso i tanti influssi negativi. 

Hanno una energia inesauribili che li porta ad affrontare ogni diseconomia, credendo molto nei loro territori e nell’impareggiabile voglia di fare. Si badi: è su queste nuove generazioni che il Sud, formato da innumerevoli piccoli comuni, deve credere. 

Il rinnovato benessere del nostro Paese dipende tanto anche da quanto siamo capaci di investire al Sud. I giovani devono sentire che siamo al loro fianco. Sostenerli significa anche alimentare la fiducia che essi ripongono sul loro domani, contando sui loro micro progetti imprenditoriali e credendo tanto nelle proprie forze. 

È da sperare che a quest’idea di principio seguano fatti concreti. Crediamo nel Sud come riserva di crescita del Paese e nei suoi giovani. Le sfide future sono difficili.

Si tratta di tenere compatta la società, continuando a sostenere la parte più debole del Paese, spostando progressivamente le risorse verso interventi mirati che puntino a rafforzare la competitività e la crescita economica del territorio.

Forza Serafino e Imma! 

Nicola Campoli 

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