CARIATI: IL NOME DI NAPOLI PORTA UNITÀ AL CONSIGLIO COMUNALE

UN ESEMPIO DI COESIONE ISTITUZIONALE SENZA POLITICHESE

Le sedi municipali di Cariati e Napoli

Antonio Loiacono

Nella politica locale, dove spesso divergenze e tensioni sono all’ordine del giorno, emerge a volte un momento di rara e significativa unità. Questo è ciò che è accaduto ieri (9 Dicembre) durante la seduta del Consiglio Comunale di Cariati, quando l’approvazione del “Patto di Amicizia e Collaborazione tra il Comune di Napoli e il Comune di Cariati” ha messo d’accordo tutte le anime presenti.

Con tredici punti all’ordine del giorno, il civico consesso si era aperto con le “consuete” tensioni ed animati dibattiti. Ma al momento in cui il presidente del Consiglio Comunale ha introdotto il punto sull’accordo con Napoli, è avvenuto qualcosa di straordinario: le divisioni sono svanite, lasciando spazio ad una sintonia inaspettata.

Il nome di Napoli, città simbolo di cultura, storia e passione, sembra aver agito come catalizzatore di un sentimento comune. Le diverse sensibilità politiche presenti in consiglio hanno trovato un punto di convergenza nel riconoscere l’importanza di un patto che non è solo simbolico, ma rappresenta un’opportunità concreta per lo sviluppo culturale e territoriale di Cariati.

Le divergenze politiche all’interno di un consiglio comunale non sono solo naturali, ma anche necessarie: rappresentano le diverse anime di una comunità, i suoi bisogni e le sue aspettative. Tuttavia, la capacità di convergere verso un obiettivo condiviso, come quello del rafforzamento del patrimonio culturale e delle relazioni istituzionali, è un segnale di maturità politica.

Il Patto di Amicizia con Napoli non è solo un gesto formale, ma una scelta strategica. Esso apre le porte a collaborazioni in ambiti cruciali come il turismo, la valorizzazione delle tradizioni locali e l’organizzazione di eventi culturali congiunti. Per una realtà come Cariati, che punta a rafforzare il proprio ruolo nel panorama territoriale, questo tipo di accordi rappresenta un trampolino di lancio. Così, Cariati, gioiello dello Ionio, e Napoli, il cuore pulsante del Mediterraneo, si uniscono nel nome della storia, della cultura e del futuro. 

La proposta, lanciata tempo addietro da Nicola Campoli e Cataldo Formaro, trova radici in una duplice realtà: da un lato, i numerosi napoletani che ogni estate scelgono Cariati come loro meta di villeggiatura; dall’altro, un passato comune segnato dalla figura della nobile famiglia Spinelli, che ha lasciato un’impronta duratura sia a Napoli che a Cariati.

Giovanbattista Spinelli, capostipite del ramo di Cariati nel 1505, rappresenta il punto di connessione tra i due comuni. La famiglia Spinelli non solo abitò il palazzo feudale, oggi sede del municipio di Cariati, ma contribuì anche allo sviluppo urbanistico ed artistico di Napoli. Tra i progetti più importanti, spicca il Palazzo Cariati, un maestoso edificio del Rinascimento napoletano situato tra Corso Vittorio Emanuele e Piazzetta Cariati. Questo complesso architettonico è un simbolo duraturo del legame tra i due territori.

Ma non è solo la storia a unire le due comunità: Napoli e Cariati condividono tradizioni popolari, valori umani e un forte senso di identità che può essere trasmesso alle future generazioni attraverso scambi culturali, educativi ed artistici.

Nei Quartieri Spagnoli di Napoli si trovano riferimenti diretti a Cariati, come Vico Cariati e Piazzetta Cariati. Qui, tra le strade vivaci ed i monumenti storici, si percepisce l’intreccio delle due realtà. Anche simboli religiosi come la Croce a Cariati, nei Quartieri Spagnoli, ricordano la resilienza e la fede comune delle due città.

L’episodio di ieri offre una lezione importante: quando si mettono da parte le dinamiche conflittuali e si lavora per il bene comune, i risultati sono tangibili. La capacità di unirsi attorno ad un progetto condiviso dimostra che il dialogo e la collaborazione possono prevalere sul politichese.

Il Consiglio Comunale di Cariati ha dato prova che, anche in un contesto spesso segnato da contrapposizioni, è possibile lavorare insieme per il futuro della comunità. Napoli, con il suo carico di simbolismo e concretezza, ha ispirato una rara ma preziosa unanimità.

Questo successo invita a riflettere su quanto sia necessario mantenere aperto un dialogo costruttivo e a non perdere mai di vista l’obiettivo comune: lo sviluppo ed il benessere del territorio e dei cittadini. L’auspicio è che questo patto non rimanga un simbolo, ma diventi il punto di partenza per una collaborazione viva e concreta, capace di trasformare le differenze in opportunità. Perché, come ha dimostrato l’ultima seduta consiliare, l’unità di intenti può davvero fare miracoli.

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