UN CARCERE VUOTO ED UN VADEMECUM INUTILE: L’AVVENTURA DEI POLIZIOTTI ITALIANI IN ALBANIA

Antonio Loiacono

In uno scenario che sembra uscito da una commedia dell’assurdo, 45 agenti della polizia penitenziaria italiana si apprestano a partire (dal 20 agosto) per una missione tanto singolare quanto inutile: sorvegliare un piccolo carcere in costruzione a Gjader, Albania. Un luogo che, nella migliore delle ipotesi, potrà ospitare fino a 20 migranti. Nel frattempo, in Italia, gli agenti si trovano a gestire notti insonni in strutture sovraffollate, con turni massacranti e risorse al lumicino. Ma cosa potrebbe andare storto? La risposta arriva sotto forma di un vademecum surreale, un manuale di buone maniere che ha il sapore di un galateo per poliziotti in missione all’estero.

Tra le raccomandazioni più pittoresche, spicca il consiglio di evitare di corteggiare le donne albanesi. “L’uomo che vede la propria donna corteggiata da un altro uomo può reagire in malo modo,” recita il testo, quasi a suggerire che il rischio più grande per i nostri agenti potrebbe venire dal romanticismo. Ma non finisce qui. Pare che in Albania, il caffè non si beve al bancone ma solo seduti. Dunque, addio al rapido cornetto e cappuccino all’italiana: i nostri poliziotti dovranno abituarsi ad una nuova routine, ben lontana dalle affollate e caotiche carceri nostrane.

E se per caso qualcuno dei nostri agenti avesse voglia di una variazione sul menù del ristorante? Meglio non pensarci neppure: “Nei ristoranti attenersi a quanto previsto dal menu, richieste di cambi non sono gradite.” Un avviso che sembra pensato per evitare di finire sulle pagine dei giornali locali con il titolo: “Poliziotti italiani sfidano la tradizione culinaria albanese.”

Il segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, non ha potuto trattenere il sarcasmo. “È come mandare un gruppo di pompieri a presidiare un falò controllato mentre la città brucia,” ha dichiarato, sottolineando l’assurdità della situazione. Una missione di 45 agenti per un carcere vuoto e potenzialmente inutile suona come uno schiaffo in faccia a chi, in Italia, si trova a gestire emergenze ben più gravi con risorse insufficienti.

In definitiva, questa operazione lascia un retrogusto amaro, un paradosso che solleva più domande che risposte. In un’Italia dove la carenza di personale ed i turni massacranti sono all’ordine del giorno, questa missione all’estero appare come un lusso insensato. E mentre i poliziotti italiani si preparano a sorvegliare “il vuoto” in Albania, ci si chiede: chi sta prendendo in giro chi?

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