Tutti reclamano una Cariati al passo con i tempi. Possibile un modello di laboratorio civico aperto ai cittadini?

L’iniziativa lanciata da Aldo Fortino nei giorni scorsi, attraverso la nostra testata web, ha tutte le premesse per rientrare nel possibile modello dei laboratori civici aperti ai cittadini. Un luogo fisico dove condividere informazioni, idee e proposte per il paese. A porte aperte per tutti coloro che vogliono portare proposte e segnalare criticità. Un punto d’incontro dei cittadini per la costruzione di uno spazio vitale con le persone e tra le persone. Il fare comune, il sentirsi parte di una comunità devono essere sempre motivati e stimolati e in quest’ottica il laboratorio potrebbe finalizzarsi alla partecipazione dei cittadini, come fondamento di un sistema d’integrazione e trasparenza. L’obiettivo comune può incanalarsi verso l’intento di raccogliere i punti di vista, le sollecitazioni e le esperienze che provengono dalle persone, sia singole sia associate, per condividere un percorso di consapevolezza e partecipazione, partendo dalla convinzione che i cittadini sono la base della comunità, conoscono i problemi che istituzioni e apparati pubblici devono affrontare, contribuiscono a definire le soluzioni, partecipano alla verifica dell’efficacia e ai controlli successivi. Impegnarsi nei laboratori civici significa partecipare alla vita civica e sociale della comunità in cui si vive. Lavorare uniti per i suoi valori significa credere in loro fermamente e a tal punto che si è spinti ad adoperarsi concretamente, perché questi si incarnino in iniziative concrete e necessarie alla comunità. Alimentare il laboratorio civico è un atto di speranza per il futuro, credere che la partecipazione civica possa cambiare la situazione attuale, ad esempio di Cariati, non è utopia ma un esercizio di volontà mosso dalla speranza. Di questo deve esserne convinta anche l’Amministrazione comunale in carica. La stessa deve saper cogliere quest’occasione e la volontà di favorire un nuovo corso. Infatti, sostenere una nuova cultura della cittadinanza, garantendo a tutti la possibilità di sviluppare il senso di appartenenza sociale e culturale al paese, attraverso iniziative volte a valorizzare la cultura legata al territorio, ai beni culturali locali, alla tradizione sociale, ai temi dell’educazione ambientale deve animare tutti. I più speranzosi, ma specialmente i meno fiduciosi. E allora, se tutti reclamano una Cariati al passo con i tempi, serve per realizzare tutto ciò uno scatto in avanti, senza troppi se e troppi ma, ma volto a dare il proprio sereno contributo in tale direzione. Quanto tempo ancora dovrà trascorrere, affinché si possa intravvedere un percepibile cambiamento? Nicola Campoli

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