Terravecchia: a colloquio con il Sindaco Mauro Santoro

Mi sono concentrato con lui principalmente sull’emergenza idrica

Stamattina mi sono svegliato con l’oro in bocca. Complice un veloce incontro a Cariati con il caro amico Sindaco di Terravecchia Mauro Santoro che mi ha fatto gradito omaggio del suo ultimo libro, dato alle stampe, “La Madonna del Carmine che sconfigge il drago” editoriale progetto 2000, che leggerò con grande interesse. L’occasione nel contempo è stata propizia per scambiare delle piacevoli chiacchiere.

Per gli appassionati di micro Comuni, Terravecchia, è un territorio che conta poche centinaia di residenti e che quest’anno festeggia il suo compi 100 anni di vita! Un territorio da visitare e da amare con un panorama splendido e con il suo pluricentenario antico Olmo, esemplare bellissimo, che è annoverato nel registro storico nazionale degli alberi del nostro Paese, in capo al Ministero di competenza.

Il Primo cittadino terravecchiese è sempre foriero di significative e curiose informazioni sul territorio, principalmente delle non poche difficoltà di amministrare realtà micro sulle quali insistono sempre criticità ataviche. Mi sono concentrato con lui principalmente sull’emergenza idrica. Una problematica, a sua detta, che quest’anno ha preso una piega molto preoccupante.

Del resto, in poche battute, manca la materia prima: la portata dell’acqua. Ciò per la carenza di quantità, le alte temperature e l’uso a volte anomalo della rete, alle quali va aggiunta anche la questione delle infrastrutture ormai datate che fanno un po’ “acqua” da tutte le parti. Ebbene emergono con forza le mancanze strutturali di una parte della Calabria, quella del versante ionico, che ormai sono un problema acclamato. 

Per molte ragioni c’è da battagliare. Sostenendo questi Primi cittadini che con enormi sacrifici, sentendo forte il senso di appartenenza e di identità ai loro territori, provano a tenere alta la bandiera, ma purtroppo non sempre con lusinghieri risultati e non per colpe dirette. In realtà, infatti, è vero, come io credo, che occorre fare sempre più rete tra piccoli municipi, provando insieme a fare fronte comune rispetto a uno Stato, quello centrale, che da queste parti appare sempre più distante. 

Da ultimo, quello che sconcerta maggiormente, sono le difficoltà di questa parte d’Italia che si sente in parte abbandonata. Un “Sud del Sud” della nostra Penisola per il quale il ritardo del Mezzogiorno d’Italia: è ancora più marcato. Se c’è una parte d’Italia da riallineare questa forse è propio il versate ionico di una Regione Calabria, già fanalino di un Paese che dovrebbe provare a recuperare il recuperabile. Ed è con questo senso di responsabilità che bisogna chiedere di intervenire al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. 

Nei prossimi mesi sono previsti momenti di confronto per “capitalizzare” lo sforzo del PNRR. Il primo inquilino di Palazzo Chigi si è impegnato ad avviare confronti, che permettano ai singoli territori di entrare nel merito della qualità degli investimenti pubblici a farsi e del legame di essi allo scopo di migliorare la qualità della vita di residenti e turisti.  

Nicola Campoli 

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