Sognare: una biblioteca comunale a Cariati!?

Cosa si aspetta per avviare un progetto di costituzione di una biblioteca comunale a Cariati?

Biblioteca

Era da tanto tempo che pensavo a quanto scrissi nel lontanissimo agosto del 2013. Più di cinque anni fa. Di preciso, il 16 agosto del 2013.

“Più dei saperi”, più che di una biblioteca, fu il titolo che il buon Direttore di cariatiNet.it decise di assegnare alla mia nota.

Un po’ per rabbia e un po’ per stimolare gli amministratori comunali ho pensato di riproporla di seguito, a conferma, ahimè, che a distanza di tempo nulla è stato realizzato o almeno così penso.

Eppure da qualche giorno il Dipartimento Istruzione e Attività Culturali della Regione Calabria ha pubblicato i risultati del bando rivolto al finanziamento di biblioteche e archivi storici regionali. Già in passato uguali bandi sono stati pubblicati e istruiti.

Insomma, occasioni mancate per avviare un progetto che darebbe un valore aggiunto alla comunità locale.

Ho tanto sperato leggendo l’elenco dei progetti finanziati e quelli che non sono stati ammessi alle risorse pubbliche che mi saltasse agli occhi il Comune di Cariati.

Ed, invece, nulla.

Cosa si aspetta per avviare un progetto di costituzione di una biblioteca comunale a Cariati?

A ricordarlo non fa mai male! Laddove mi fossi sbagliato sono il primo a esserne contento e felice.

Nicola Campoli

“Più dei saperi”, più che di una biblioteca

La notizia dello scorso fine luglio, che il Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, ha lanciato un appello tramite i social network per chiedere agli italiani un aiuto concreto per rifornire di libri l’isola, che non ha né una biblioteca, né una libreria, mi ha fatto pensare all’assenza anche a Cariati di una biblioteca comunale. Immediato é stato il successo per il Comune isolano. In pochi giorni sono arrivate al Primo cittadino di Lampedusa tantissime mail di persone che chiedevano informazioni, circa le modalità per inviare i libri. La mancanza a Cariati di un presidio permanente di cultura, seppure piccolo, nel quale raccogliere testi per bambini, giovani e adulti, deve suscitare, quanto prima, una reazione positiva al “fare”. Nessuno ha la ricetta magica per il successo del progetto, ma stimolare le persone a pensare insieme, su come e cosa fare, deve rappresentare un obiettivo di tutti. L’iniziativa, da implementare ex novo, avrebbe lo scopo di creare uno spazio comune, quale luogo di cultura, arricchimento e aggregazione per i residenti e per chi decide di soggiornare a Cariati. Ciò che qui si intende sottolineare è che la biblioteca non deve rivolgersi solo a un pubblico limitato di persone, ma a tutti, e in questo senso a chi intende coltivare il piacere di leggere, il piacere di informarsi, il piacere di formarsi, il piacere di fare, il piacere di ascoltare, il piacere di vedere: questo significa essere oggi uno spazio di cultura generale. Inoltre, a Cariati un certo e qualificato filone culturale esiste. Personalmente ho molto gradito nei contenuti e nella forma alcuni testi di autori locali, che ho avuto modo di leggere in queste settimane d’agosto. La convinzione attorno alla quale deve muovere il progetto é che un’intera comunità diventa più ricca, quando il sapere è accessibile a chiunque e diffuso su tutto il territorio. Valutazione ambiziosa, ma essenziale. Una biblioteca comunale, insomma, è un’opportunità di crescita e condivisione non solo per i bambini, i giovani e gli anziani che possono viverla quotidianamente, ma per l’intera crescita culturale del Paese. L’idea, innanzitutto, deve stimolare e raccogliere l’attenzione e l’entusiasmo dell’amministrazione comunale, delle associazioni civiche, del mondo della scuola e dei mass media locali. Si potrebbe pensare a una piccola “piazza dei saperi”, più che a una biblioteca, secondo i vecchi stereotipi. Il perché è presto detto. Secondo molti addetti ai lavori l’appellativo di biblioteca non fa piú al caso, serve qualcosa che sia al passato con i tempi e raccolga l’interesse delle nuove generazioni. La strada che si sta percorrendo in Italia e all’estero, e con particolare attenzione nei piccoli Comuni della nostra penisola, é la formazione di micro spazi comunali, anche per le note difficoltà di reperire risorse finanziarie pubbliche. Dove, unitamente alla raccolta dei vecchi testi su carta, si devono creare postazioni con l’accesso gratuito al wifi e di conseguenza la possibilità di consultare la rete degli eBook. Su questa scia tali spazi pubblici, se pure piccoli, diventano di servizio per i cittadini e non semplici contenitori di libri. Luoghi dove si sperimentano anche soluzioni nuove, come il prestito degli apparecchi di lettura degli e-book o, dove si possono sperimentare la “biblioteca viventi” in cui ci sono persone del posto che si mettono a disposizione degli utenti, vedi dei bambini e giovani, per raccontare le loro storie. Più la biblioteca è capace di fornire servizi, più diventa luogo di socializzazione e in una realtà quanto Cariati, potrebbe esprimere la sua funzione massima consentendo di rilanciare anche il locale indice di lettura. Non voglio tediare il lettore, ma il progetto non é così complicato da realizzare è solo una questione di volontà di avviarlo lungo il solco.

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