E, in effetti sarebbe una cosa carina invitare a Cariati, come Amministrazione comunale, a prendere un caffè i giovani che ormai vivono stabilmente lontani.
Ragazzi, ormai maturi, che si sono inseriti lavorativamete in Italia e all’estero per capacità e determinazione, oltre che per i sacrifici.
Chiedo ai lettori uno sforzo di memoria.
Di tutti i giovani che hanno visto partire negli ultimi trent’anni provino a costruire un elenco, preferibilmente con qualche recapito, unitamente al tipo di impiego che essi ricoprono.
Lo scopo è finalizzato a uno scambio di idee – le nuove tecnologie comunicative aiutano – per offrire un contributo, a costo zero, al rilancio di Cariati nei campi a loro più affini.
Insomma, emerge con tutto il suo significato l’eventualità di coinvolgere forze fresche, dinamiche e disponibili, perché si impegnino ciascuno per il bene comune.
Energie utili a creare armonicamente uno spirito di coesione nel solco del fondamentale senso di apparenza.
L’occasione aiuterà a comprendere cosa potranno fare per incoraggiare e migliorare il territorio, suggerendo le priorità e le possibili soluzioni.
Mai come adesso Cariati potrebbe trarne vantaggio. È chiaro che l’idea rischia anche di non dare nessun risultato, ma quanto meno servirà a far “passare” il positivo messaggio che Cariati non dimentica.
Nicola Campoli
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