SCADENZA PRG, RISCHIO PARALISI ECONOMIA

SCADENZA PRG, RISCHIO PARALISI ECONOMIA AREA URBANA, APPELLO A CAPUTO DAI CONSIGLIERI PDL PIANI REGOLATORI DECADONO A GIUGNO ROSSANO (CS), Venerdì 21 Maggio 2010 – Scadenza dei PRG (Piani Regolatori Generali), a rischio lo sviluppo economico, turistico e sociale di tutti i comuni calabresi. Evitare la paralisi del settore edilizio. Prorogare i termini a 18 mesi. Sono, queste, in sintesi, le preoccupazioni e, insieme, le richieste che i consiglieri comunali PDL dell’Area Urbana Rossano Corigliano, hanno inoltrato al Consigliere Regionale Giuseppe CAPUTO, affinchè si faccia da tramite, con il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe SCOPELLITI, per la proroga dei termini. I Piani Regolatori dei comuni calabresi – spiegano – resteranno in esercizio solo fino a Giugno 2010, data alla quale i comuni avrebbero dovuto adeguare i P.R.G. (Piani Regolatori Generali) con il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.). Cosa che nessun comune ha fatto. Per attuare ciò ci vorrà del tempo, disponibilità economica e finanziamenti da parte della Regione che, ad oggi, non ha ancora provveduto ad elargire. L’effetto immediato a scadenza sarà che le previsioni dello strumento urbanistico vigente decadranno, ad eccezione delle zone di completamento e dei centri storici. I piani regolatori non saranno più validi con il rischio di una paralisi del settore edilizio nel nostro territorio (Rossano e Corigliano) e dell’intera Calabria. Una paralisi che potrà perdurare per anni o fino alla approvazione dei nuovi P.S.C., il tutto con notevoli ripercussioni negative sul piano economico ed occupazionale. E’ con questa preoccupazione che consiglieri comunali PDL dell’Area Urbana Rossano Corigliano si appellano al Consigliere Regionale CAPUTO, al quale hanno destinato una lettera aperta, per far prorogare la scadenza fissata per il Giugno 2010 ad ulteriori 18 mesi, scongiurando così gli effetti nocivi che provocherebbe l’entrata in vigore delle norme di salvaguardia, oltre al fatto che si impedirebbe ai comuni di rilasciare concessioni, approvazioni di lottizzazioni, e quant’altro, causando danno notevole alla economia di una intera regione.

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