salta roma 2020, correttezza intergenerazionale

ROSSANO (Cs), Mercoledì 15 Febbraio 2012 – Salta la candidatura della Città di Roma per le Olimpiadi del 2020. La scelta, sicuramente difficile, del Presidente del Consiglio Mario MONTI, non lascia contenti, ma era necessaria e coraggiosa oltre che chiara e coerente. Otto Torri a Monti: questa sì che è correttezza intergenerazionale. Per cattive prassi l’Italia ha accumulato, nel giro di due nuove generazioni, 1600 miliardi di euro di debito! «Stimato Presidente Monti – scrivono i soci di Otto Torri sullo Jonio a MONTI- è con entusiasmo che apprendiamo la notizia del suo NO a sostenere la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Una decisione che apprezziamo – si legge nella lettera aperta – nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché, almeno secondo i retroscena dei giornali, il suo NO sarebbe stato il frutto di un esame attento e meticoloso del dossier. Una scelta presa nonostante la naturale azione di lobbying che, in circostanze come queste, viene mossa da più parti. Una decisione che impone, forse per la prima volta nella storia della Repubblica, il ruolo del Presidente del Consiglio quale “primus inter pares” e che dà un messaggio chiaro ai cittadini, prima ancora che alla classe politica e dirigente del Paese: esiste una visione politica chiara e ben definita, dalla quale il Governo non intende discostarsi, anche di fronte al sogno dei Giochi Olimpici. Nel merito. Geo-politica, rigore di bilancio, difficoltà logistiche ed organizzative, sono tutte ragioni validissime che hanno fatto propendere per il “gran rifiuto”. Ma di tutte, quella che ci ha fatto veramente piacere, è la correttezza intergenerazionale. È troppo facile, infatti, pensare in grande, e poi lasciare ai posteri il compito di saldare il conto. Una prassi talmente diffusa e radicata in Italia che ci ha fatto accumulare, nel giro di due generazioni, 1600 miliardi di euro di debito! Le Olimpiadi – conclude OTTO TORRI – sono sicuramente un grande investimento. Ma è come se una famiglia indebitata fino al collo decidesse di comprarsi una Ferrari, mentre taglia le spese per la scuola e l’educazione dei figli. È per questa semplice ragione che ci sentiamo di dirLe apertamente: GRAZIE PRESIDENTE!».

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