
■Antonio Loiacono
Gli autovelox che spuntano improvvisamente dietro una curva o lungo le strade cittadine con limiti inferiori ai 50 km/h appartengono ormai al passato. Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato una serie di misure restrittive per l’uso dei rilevatori di velocità, con l’obiettivo di rendere questi dispositivi più trasparenti e finalizzati esclusivamente alla prevenzione degli incidenti.
“Basta fare cassa sulla pelle degli automobilisti” ha dichiarato Salvini, promettendo un giro di vite contro le multe “selvagge”. Il decreto interministeriale, pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale, stabilisce nuove regole per la collocazione e l’uso degli autovelox, mettendo al primo posto la sicurezza stradale.
Le principali novità prevedono che gli autovelox siano sempre ben visibili e distanziati. Nei casi di dispositivi mobili, la contestazione delle infrazioni dovrà essere immediata. “I rilevatori saranno installati solo dove effettivamente necessari per prevenire incidenti”, ha spiegato Salvini, “ad esempio vicino a scuole, asili o ospedali, e non come trappole senza reali esigenze di sicurezza.”
Secondo il nuovo decreto, i tratti di strada su cui potranno essere utilizzati gli autovelox dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto. La presenza dei dispositivi elettronici dovrà essere segnalata con un adeguato anticipo: almeno 1 chilometro prima fuori dai centri abitati, 200 metri sulle strade urbane di scorrimento e 75 metri sulle altre strade. È stata inoltre introdotta una distanza minima tra un dispositivo e l’altro, progressiva a seconda del tipo di strada, per evitare la proliferazione incontrollata degli autovelox.
I rilevatori non potranno essere utilizzati dove il limite di velocità è eccessivamente ridotto: quindi non potranno essere posizionati su strade urbane con limiti inferiori ai 50 km/h. Sulle strade extraurbane, gli autovelox potranno essere utilizzati solo se il limite di velocità imposto non è inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello previsto per quel tipo di strada. Inoltre, l’utilizzo di dispositivi a bordo di veicoli in movimento sarà consentito solo se c’è la possibilità di contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili debitamente visibili.
Le nuove regole entreranno in vigore immediatamente, con un periodo transitorio di 12 mesi per permettere ai sindaci di adeguare i dispositivi già installati. Resta da risolvere il problema dell’omologazione, non trattato dal provvedimento attuale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che le multe emesse tramite dispositivi approvati ma non omologati sono nulle, aprendo la strada a numerosi ricorsi. Secondo il Codacons, in Italia ci sono attualmente 11.303 autovelox installati lungo le strade. Province e comuni stanno chiedendo un intervento urgente, e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sta lavorando a una norma specifica che potrebbe essere inclusa nel nuovo Codice della strada, attualmente in esame al Senato.
Nel frattempo, alcuni comuni hanno già iniziato ad adeguarsi: Trieste ha sospeso i controlli effettuati con gli autovelox, seguendo l’esempio di Muggia, un altro comune del Friuli Venezia Giulia. Con queste nuove regole, Salvini punta a garantire una maggiore trasparenza e sicurezza sulla strada, eliminando le multe ingiuste e promuovendo una vera prevenzione degli incidenti.
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