Cariati proverà nei prossimi anni con la nuova amministrazione comunale, a guida Greco, a cambiare d’abito. Una sfida impegnativa che avrà come obiettivo, a medio lungo termine, quello di rilanciare la sua immagine. In questo poco più primo mese di vita i neo amministratori stanno pensando a ipotizzare un metodo, finalizzato a far cambiare passo a Cariati, costruendo un nuovo e diverso futuro, volto a migliorare le condizioni di vita dei cariatesi e a favorire una sistematica promozione turistica del Paese. Non é una prospettiva da sogno ad occhi aperti. É una strada da percorrere anche per garantire condizioni e opportunità migliori alle nuove generazioni. L’unica e non trascurabile certezza é che sbagliare, stavolta, avrebbe un effetto traumatico.
Tra i vari punti del programma di lavoro del quinquennio Greco: il rilancio del centro storico occupa un posto di primo piano. Dobbiamo ritenerci fortunati. Il luogo si presenta in buono stato. Si tratta solo di riempire di valori, contenuti e iniziative il contenitore storico artistico. Le idee possono essere tante. Bisogna, però, costruire un progetto unico che si alimenti nel tempo del contributo di ciascun protagonista. Nessuno deve ritenersi escluso.
Ho fatto una piacevole e approfondita visita al luogo che già conoscevo da tempo, ma non così nei particolari. La passeggiata mi ha fatto maturare l’idea che il centro storico va ben oltre il solito e classico corso XX Settembre. L’occasione mi ha portato a incontrare cariatesi che ci vivono e lavorano. Mi ha impressionato positivamente il reticolo di stradine che si incrociano tra di esse, dove i balconi delle abitazioni quasi si sfiorano, l’assordante e accogliente silenzio che domina ogni angolo mai eguale agli altri, la piacevole e avvolgente sensazione quasi di perdersi, di non avere più punti di riferimento e il gran numero di persone pronte a impegnarsi nel perseguire le finalità comuni. Una forza civica che non va assolutamente trascurata, ma che bisogna rendere attiva nel rilancio e nel nuovo dinamismo.
Uomini come, ad esempio, l’ottimo Aldo Fortino. Il suo amore e la sua passione per ogni pietra che compone la parte alta di Cariati: é immane. Una passione sviscerale, trascinante e coinvolgente anche verso chi non frequenta abitualmente il posto. Nei giorni scorsi, unitamente ad altri volontari, Aldo si é prodigato nella difficoltosa pulizia delle mura storiche e dell’ampia area di parcheggio. Le mura si impongono, adesso, libere e splendide nella loro maestosità sull’intera area circostante. Aldo Fortino continua motivato, imperterrito e coraggiosamente ad investire su questo antico “pezzo” del perimetro cariatese. Quanto prima accoglierò il suo cordiale invito. Pernottare nel centro storico per abbeverarmi di emozioni e suoni che solo la notte tende a cullare e a far percepire ai suoi ospiti.
Si racconta di un camminamento sotterraneo segreto, al momento chiuso, che collega alcuni torrioni. L’idea di lavorare a un percorso storico al chiuso, ridando contestualmente valore alla parte all’aperto del centro storico, potrebbe rappresentare un progetto su cui lavorare nei prossimi anni. Qualcosa che metta radici e cresca. Che collimi con il rilancio delle attività storiche preesistenti e quelle di un tempo passato. E perché no una ricostruzione animata della memoria di un tempo che si serva dei ricordi degli anziani che ancora ci abitano. Una ricerca delle origini per rafforzare il senso di identità. Una mostra fotografica dei tempi andati con il supporto di documenti che sigillano momenti andati della comunità cariatese.
Un festival di idee e azioni degno del nome di Cariati, facendo diventare il centro storico un marchio di eccellenza rispetto ai Comuni viciniori e all’intera Regione Calabria, capace di trainare un indotto turistico in estate e in inverno. Ci sono tutte le condizioni. Il centro storico é un palcoscenico naturale a cielo aperto. Si possono incrociare scorci panoramici unici e suggestivi. Un’atmosfera affascinante e avvolgente per ospitare micro rappresentazioni teatrali e culturali. Ben venga a riguardo lanciare un concorso internazionale di idee.
In poche parole, bisogna insediare un gruppo di lavoro che studi un’idea condivisa. Serve una squadra che lavori sodo e che abbia dalla sua parte l’apporto di tutti i cariatesi. Un esercizio collettivo che richiede fatica e rigore, rafforzando il senso di appartenenza. E’ giunta l’ora, infatti, di mettere a sistema l’intero centro storico dandogli il giusto peso, costruendo una filiera decisionale che parte dai cariatesi per passare alla nuova amministrazione Greco e che arrivi in Regione Calabria e che approdi a Bruxelles alla Comunità Europea. A conti fatti si tratta di allestire una “fabbrica culturale” ossia l’esatto contrario dell’incertezza degli ultimi anni.
Infine, mi sono imbattuto forse in una delle attività commerciali più antiche di Cariati. Oltre cent’anni di ininterrotto lavoro. La macelleria Ciccopiedi sul corso XX Settembre, ricca della sua offerta di originali prodotti artigianali. Adesso la conduce Franco che é la terza generazione della famiglia. Ho scambiato con lui poche battute, ma ho immediatamente compreso e letto nei suoi occhi la passione, l’immutata voglia di proseguire l’attività e la dedizione che ripone nell’antico mestiere. Come un tempo i suoi avi, anche lui segue dall’origine l’intera filiera. Sceglie il vitello da macellare direttamente al ricovero. A volte, addirittura lo segue durante tutta la sua crescita.
E da questi spaccati di originalità e antiche tradizioni che Cariati e il suo impareggiabile e illuminante centro storico, ricco di colori, ricordi, sapori, sentimenti e sensazioni, devono ripartire nel far crescere il livello di competitività e attrattivitá del territorio.
Nicola Campoli
Views: 16
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.