REGOLAMENTO PESCA, GALAN: NESSUNA DEROGA

REGOLAMENTO PESCA, GALAN: NESSUNA DEROGA QUALCHE AMMINISTRATORE SCORRETTO ILLUDE I PESCATORI TUTTO GIÀ DECISO NEL 2006 IN EUROPA. COINVOLTO SOLO 25% FLOTTA Roma, 10 Giugno 2010 – Pesca, il Regolamento del Mediterraneo è stato firmato nel 2006. Non si può illudere i pescatori che si possa ottenere nuove deroghe. Non è possibile perché la Commissione Europea ha esplicitamente escluso qualsiasi iniziativa legislativa per rivedere le decisioni già prese e rinviare le scadenze fissate. Il Governo Nazionale ha costituito l’unità di crisi per prendere le necessarie e possibili iniziative concrete a sostegno delle imprese e del personale imbarcato. È, questa, in sintesi la risposta del Ministro GALAN all’interrogazione a risposta immediata N. 3-01115 sulle problematiche legate all’entrata in vigore del Regolamento N. 1967 del 2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mare Mediterraneo. TESTO INTEGRALE RISPOSTA MINISTRO GALAN “Voglio ringraziare innanzitutto per la correttezza con cui è stata formulata l’interrogazione. Correttezza che mi consente di dire subito che quello che è successo era noto a tutti. Il Regolamento del Mediterraneo con la possibilità per i Paesi di esercitare le deroghe, qualora ne avessero i presupposti, è stato firmato il 1° dicembre 2006. Nulla di nuovo, quindi. Eppure la misura ci coglie impreparati e lascia effetti pesantemente negativi. Tanto perché si sappia riguarda complessivamente il 25% della nostra flotta. Che cosa allora si può fare per limitare l’impatto negativo di queste norme? Intanto voglio dire che cosa non si può fare: non si può illudere i pescatori che si possa ottenere nuove deroghe. Non è possibile. Qualcuno lo sta facendo in questi giorni. Ma è quanto di più scorretto possa fare un amministratore: promettere ciò che si sa già che non è possibile. SI SA CHE NON È POSSIBILE PERCHÉ LA COMMISSIONE EUROPEA HA ESPLICITAMENTE ESCLUSO QUALSIASI INIZIATIVA LEGISLATIVA PER RIVEDERE LE DECISIONI GIÀ PRESE E RINVIARE LE SCADENZE FISSATE. Tale posizione è stata ribadita dalla Commissaria europea alla pesca Damanaki in una nota ufficiale diffusa ieri a Bruxelles nella quale è stato, altresì, sottolineato che la Commissione adotterà iniziative forti per assicurare il rispetto delle norme. Quello che abbiamo già fatto è stato costituire un’unità di crisi dove, con la collaborazione e la presenza delle Regioni ma anche delle associazioni professionali, saranno vagliate e prese le necessarie e possibili iniziative concrete a sostegno delle imprese e del personale imbarcato. Che cosa faremo? Vorrei dire due cose. Prima di tutto che è allo studio un provvedimento sui fondi previsti dal Fondo europeo per la pesca, tenendo conto della ripartizione di competenze e risorse al 33% allo Stato e al 77% alle Regioni, dove proprio alle Regioni è assegnato il compito di modulare l’impatto sociale dei provvedimento. E in secondo luogo questo Ministero, come richiesto dalle associazioni professionali, ha già manifestato la disponibilità a autorizzare caso per caso le richieste di sostituzione degli attrezzi di pesca in licenza allo scopo di favorire la diversificazione delle attività delle imprese”. (Fonte: Risposta del 9.6 alla Camera dei Deputati Ministro GALAN ad interrogazione n.3-01115)

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