Per favore un rosso!

La speranza, si dice, è l’ultima a morire, perché continua a ravvivarsi

I colpi di fulmini lasciano sempre uno stato postumo di incertezza. Non si sa mai cosa accadrà e se accadrà, dopo il momento iniziale. 

Paolo rientrava a casa dopo una giornata dura. Da quando aveva cambiato lavoro, ormai non era più padrone del suo tempo. Era venerdì sera. Il cielo era grigio e nuvoloso. Come gli piaceva. 

Il suo pensiero fisso sin dal mattino era stato quello di scappare via appena possibile, lasciando alle spalle una settimana complicata. Purtroppo anche quel venerdì fece tardi.

Avrebbe voluto, invece, uscire prima, ma non c’era riuscito per l’inevitabile emergenza dell’ultimo momento. 

Lungo il tragitto verso casa pensò che forse avrebbe preferito “ammazzare” la tensione accumulata con un buon rosso. Di quelli forti e corposi. 

“Buonasera Paolo” così l’accolse l’amico dell’enoteca. 

“Giusto in tempo. È come se me lo sentissi che stavi per arrivare. Avevo temporeggiato”.

“Hai ragione. È proprio tardi. Speravo anch’io che fossi stato ancora aperto. Da lontano ho visto le luci accese dell’insegna e mi sono rasserenerato”.

“Cosa vuoi bere stasera? Che mangi”?

“Non lo so p, ma vorrei …”.

In quel preciso momento entrò una giovane donna. Magra al punto giusto, ma con le sue belle forme. Andò decisa. Mentre Paolo la guardava incantato. 

“Vorrei un rosso di quelli buoni, belli e corposi”, così esordì. 

Giorgio, titolare dell’enoteca, le risposte. “Mi dispiace. È finito poco prima l’aglianico di ieri”.

“No. Non volevo replicare. Stasera è un’altra sera. Vorrei qualcosa di diverso. Ma vado di fretta”.

Mentre Giorgio rilanciava con una nuova proposta Paolo era rimasto folgorato. 

Fermo. Incantato dal quel vento di novità. Non si spiegava da dove fosse arrivato. 

La mente lo portò subito a immaginare. Con chi avesse bevuto, ieri come oggi, quella giovane donna che l’aveva tramortito. 

“Ecco il rosso per lei. Un ottimo gragnano fresco e frizzante al punto giusto. Poi mi dirà”.

“Grazie. Lo prendo volentieri”. 

La giovane guardò Paolo gli sorrise e volò via, afferrando al volo la bottiglia. Senza che avesse dato la minima possibilità di metterla in busta. 

Quando uscì dal negozio Paolo non poté che fare all’amico la domanda che gli bruciava: “Ma chi è?”.

“Mai vista. Ieri per la prima volta. Non credo passerà più per come l’hai guardata. Mancava solo che gli facessi una radiografia a freddo”! 

Paolo il giorno dopo si alzò dal letto con quel pensiero fisso, frutto dell’incontro della serata precedente.

La speranza, si dice, è l’ultima a morire, perché continua a ravvivarsi. La notte prima Paolo l’aveva passata in bianco, adesso solo la speranza poteva aiutarlo. 

Nicola Campoli

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