Resto basito dinanzi ai dati registrati oggi in Italia sulla pandemia. La seconda ondata di contagi ci sta travolgendo.
Purtroppo scontiamo i risultati positivi registrati alla fine del lockdown. Tutti abbiamo pensato, erroneamente, che la battaglia fosse vinta.
Certo pensavamo all’eventualità di un autunno critico, ma non con tanta preoccupazione.
Gli alti numeri giornalieri hanno fatto tornare la forte paura e l’angoscia che ci appaiono invulnerabili.
Ci sentiamo disarmati nel momento in cui abbiamo, invece, bisogno di avere delle armi per combattere la pandemia.
Proviamo a chiedere al Governo centrale misure di contenimento e di contrasto al virus.
E’ giusto che sollecitiamo chi ci amministra a prendere le giuste decisioni, ma dobbiamo anche pensare, che molto ormai dipendete da noi.
Proviamoci da cittadini a prendere le nostre responsabilità. Non limitiamoci al ruolo di spettatori.
Facciamo uno sforzo supplementare di attenzione che metta al riparo il sistema delle relazioni sociali con le quali interagiamo tutti i giorni: famiglia e ambienti di lavoro.
Puntiamo al senso di autoregolamentazione e responsabilità, altro non credo possiamo fare.
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