Davvero importanti sono le parole che ha scandito ieri in conferenza stampa il Procuratore Capo di Catanzaro, il Giudice Nicola Gratteri, al termine della maxi operazione contro i colletti bianchi e la ‘ndrangheta del vibonese.
Il suo è un invito accorato, affinché la parte sana della società civile possa “occupare gli spazi che sono stati liberati”.
In fondo, il suo pensiero punta a fare in modo che “diventi bianca la zona colorata di grigio”, in quello che è un territorio che presenta un enorme potenziale sul piano turistico e storico culturale.
Quella che è stata realizzata è la più grande operazione di giustizia dopo il maxi processo di Palermo.
Un’inchiesta difficile che ha segnato diversi rischi rappresentati da fughe di notizie, al punto che è stato necessario anticipare di 24 h l’azione pianificata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, unitamente alle forze dell’ordine.
C’è un particolare che fa capire la massima attenzione che hanno posto i magistrati di Catanzaro sulla vicenda.
Gli atti giudiziari sono stati stampati in altre regioni e portati in Calabria su mezzi blindati.
In più, sono stati circa tremila i carabinieri impiegati nell’operazione “Rinascita Scott”.
Non sarà facile per questo territorio riprendere adesso le fila della legalità e ordinarietà.
Sarà compito adesso della società sana mostrarsi pronta a occupare posizioni apicali per guardare avanti con più speranza.
Una sfida alla quale serve coraggio e intraprendenza.
Di sicuro anche lo Stato dovrà fare la sua parte, mostrando la forza e la voglia di sconfiggere l’illegalità, conquistando sempre più spazi liberi sottraendoli alle organizzazioni malavitose.
E magari tale piccolo seme possa germogliare in quanti più punti possibili della Calabria.
Nicola Campoli
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