NICOLA FILARDO: La politico è scontro dell’uno contro l’altro”.

Nicola Filardo, giovane avvocato, cariatese d’adozione, nelle elezioni regionali del novembre 2014 è l’unico candidato locale in corsa con la lista “Autonomia e diritti”. Ottiene 593 preferenza, piazzandosi al primo posto della top ten del territorio. Un discreto bottino che, si mormorava, potrà far fruttare in occasione delle prossime consultazioni amministrative. Ma lui sembra non volerne sapere, nonostante il suo convinto sostegno all’IdM del consigliere regionale Orlandino Greco (al quale, peraltro, è stato sempre vicino). Filardo ha una visione “astratta” della politica che per lui significa, prima di ogni cosa, assoluta moralità. Questo senso etico non gli impedisce, tuttavia, di essere un acuto osservatore degli affari di casa nostra. Avvocato, allora, come vanno le cose a Cariati? “Oggi, più di altri giorni, passeggiando per Cariati mi sono rattristato nel vederla così vuota. Il decantato turismo appassisce: acqua centellinata, strade colabrodo, raccolta differenziata che non decolla, rifiuti ingombranti sempre più ingombranti. Eppure per alcuni le cose sembrano andare bene. Possibile che sono così miopi da non vedere le causa del nostro problema? Il motto “dividi et impera”, praticato dalla maggioranza e dall’opposizione, ha condotto alla creazione di fazioni che hanno avuto, ed anno, come unico obiettivo lo scontro dell’uno contro l’altro”. È una prassi oppure sono i tempi e gli uomini ad essere mutati? “I tempi cambiano, ma l’essenza dell’uomo è immutabile. Eppure è un fatto che qui, più di altrove, si sono alimentate discussioni sterili per eludere le vere problematiche che interessano i cittadini e che nessuno ha voluto affrontare. L’attuale giunta civica ha tutta la responsabilità di quello che sta succedendo, ma le opposizioni, con il loro modo di agire, hanno pure contribuito al danneggiamento dell’immagine di Cariati a cui gli operatori turistici ed i piccoli imprenditori da anni lavorano sodo per migliorarla”. Cosa è successo? “È successo che tutti, nessuno escluso, sono caduti nella maglia della provocazione diretta da qualche teorico della politica, allontanandosi sempre di più dalla gente che li ha votati e sostenuti. Purtroppo le fazioni, capeggiate dai soliti noti che ad oggi non hanno fatto il mea culpa, promettono, per la prossima competizione elettorale amministrativa, divisioni, scontri e discussioni le cui cause risalgono alla notte dei tempi e che al cariatese, tutto sommato, non interessano”. Ma non c’è modo di uscire da questo pantano? “Dobbiamo resettare tutto e cominciare dall’anno zero per poter ricostruire la nostra amata Cariati; dobbiamo essere liberi da pregiudizi e da diatribe che fanno solo male a noi stessi; dobbiamo essere padri di famiglia piuttosto che luminari in economia; dobbiamo essere persone che stanno in mezzo alla gente piuttosto che amministratori di aziende; dobbiamo essere uomini che vogliono portare giovamento al paese, piuttosto che opportunisti attratti dal profitto ad ogni costo. In una parola, è necessario un ritorno alla legalità, che è impossibile se non si avverte il bisogno di sottostare alla legge morale che è dentro di noi”. E dunque? “Tutta La classe politica cariatese ha fallito ed ormai, per loro, è arrivato il momento di mettersi da parte, anche perché questi signori hanno la pesante responsabilità storica di aver cancellato l’anima di una comunità. È complicato, lo so, ma bisogna provarci senza tentennamenti. O avremo annientato definitivamente la nostra identità”.

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